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Fabrizio Santori: “L’agricoltura come luogo di lavoro e come strumento di Pace”

Abbiamo raggiunto Fabrizio Santori proprio nel giorno dell’uscita del suo nuovo Ebook.

1) Su “Il Centuplo” nel 2020 abbiamo presentato l’altro suo libro intitolato: “Aprire una azienda agricola. Guida pratica e business plan”. Oggi invece è uscito l’e-book “Le agevolazioni in agricoltura 2023”, una vera e propria guida nella giungla delle agevolazioni nel comparto agricolo. Possiamo dire che questo secondo libro completa il primo? Come nasce questa tua passione per questo argomento?

“Questo e-book vuole essere un rapido compendio che elenca tutte le principali agevolazioni dedicate agli imprenditori agricoli per il 2023. Quindi in questo senso non tanto completa, ma è la necessaria prosecuzione del mio testo precedente. L’agricoltura è un segmento produttivo importantissimo, a mio avviso, che deve essere promosso attraverso un impegno certamente attento alle esigenze del mercato, ma anche ai cambiamenti sociali e culturali, elementi capaci di offrire grande impulso a una filiera in prima linea nel rispetto dell’ambiente, grazie alla genuità dei prodotti e all’attenzione alla salute. Salvaguardare e promuovere questa grande ricchezza, coniugandola positivamente allo sviluppo e alla crescita dell’intero Paese, è una priorità.
Per questo ho ritenuto utile illustrare le misure a difesa delle produzioni agricole, quelle a sostegno fiscale e contributivo, del reddito e dell’occupazione, insieme ai finanziamenti europei, diretti e indiretti, e ai fondi del Pnrr dedicati. Insomma, in questo e-book c’è un quadro di riferimento a tutte le azioni mirate allo sviluppo delle filiere, comprese quelle utili all’internazionalizzazione dei prodotti agricoli. Un aiuto a districarsi in quella che, senza un ‘fil rouge’, può sembrare una vera e propria giungla, ma è un intrico solo apparente, attraversando il quale si apre un’ampia e preziosa radura dalle variegate possibilità.
La passione per questo argomento è antica. Nella mia famiglia il rispetto per l’ambiente, la natura, la valorizzazione e la dignità del lavoro, sono stati uno dei pilastri dell’educazione mia e di quella dei miei fratelli. Il lavoro agricolo in particolare, che con i suoi prodotti può contribuire fortemente ad uno sviluppo sostenibile e a una produzione di ricchezza positiva e utile, forse perché affonda il suo affresco di civiltà nelle origini e negli usi di moltissime comunità italiane, mi ha sempre affascinato. E continua a farlo.”

2) A chi è rivolto nello specifico l’ebook in uscita oggi? A impiegati nel settore a livello nazionale o solo regionale?

Il mio libro è stato scritto in modo da essere adatto a tutti i lettori, quelli già ferrati nel settore, appunto, per esempio gli imprenditori che hanno aperto un’azienda agricola, magari da molti anni, ma desiderano restare al passo con i tempi, gli aggiornamenti normativi, le moderne esigenze, e coloro che si avvicinano adesso a questo tipo di attività. È dunque un supporto che ritengo utile per i professionisti del settore nei vari livelli, tra questi quello tecnico, scientifico, fiscale, assicurativo, e per gli imprenditori agricoli in prima persona. Una guida, appunto, per reperire velocemente le giuste informazioni e cogliere le opportunità più adatte alle necessità di ciascuno. Un testo che non si ferma certo a impiegati e funzionari, come ho appena sottolineato, e tantomeno vuole rimanere nel confine regionale. Ma non dimentico il Lazio, la mia Regione, e Roma, la città dove sono nato e vivo, il più grande Comune agricolo d’Italia che merita la giusta attenzione e i contributi necessari al pieno rilancio di tutte le attività agricole.

3) Giovanni Paolo II usava dire: se vuoi coltivare la Pace custodisci il creato. Messaggio ancora attualissimo. Come può essere “il coltivare la terra”, secondo te, oltre che valore aggiunto economico, anche strumento di Pace?

“Ringrazio per la citazione del pensiero di San Giovanni Paolo II. L’agricoltura è strumento di pace, coltivare la terra è pace, e dobbiamo procedere nel rispetto reciproco e secondo giuste regole. Promuovendo l’agricoltura non si si produce solo cibo. Si irrigano i campi e non si spreca l’acqua, si puliscono i boschi ed è possibile limitare incendi e inondazioni, si torna ad abitare zone che rischiano con l’abbandono di essere preda di attività illecite altamente dannose per l’intero pianeta. L’idea della coltivazione della terra solo come mezzo per produrre valore aggiunto economico è restrittiva, antiquata, patrimonio negativo di scelte economiche, politiche e sociali che non condivido. Promuovendo l’agricoltura si offre invece allo sguardo la bellezza del creato accompagnata dalla mano delle donne e degli uomini. E saper vedere e comprendere questo è uno strumento di pace, prezioso per tracciare la linea di un orizzonte vasto che offre risorse grandiose ma non infinite, che devono essere rispettate e adoperate nella giusta misura in tutte le attività umane.”

Grazie Fabrizio, per tutto il lavoro che fai come politico sempre attivo e sempre attento ai cittadini, e anche per questa guida e queste parole.

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