Chi ha paura alzi la mano!
Ora che tutti abbiamo alzato le mani, genitori compresi, guardiamoci negli occhi e siamo sinceri tra noi coniugi, con i nostri figli, col vicino di casa che abbiamo conosciuto in queste serate diverse di canto sul balcone.
In tanti ci contattano privatamente o su facebook elogiandoci perchè abbiamo la forza di portare i figli sul balcone a cantare ogni giorno. Non dovete elogiarci, fatelo anche voi. E’ catartico. (facciamo anche le dirette!)
Alcuni mi hanno rimproverato per questo dicendo che non rispettiamo i morti, i loro famigliari e che dovremmo pregare invece che cantare. Amici, noi preghiamo anche (forse dovremmo farlo sul balcone), abbiamo decine di parenti e amici al Nord Italia, alcuni in altre Regioni d’Italia e del mondo, siamo preoccupatissimi, ma abbiamo il diritto, dovere, compito di tenere allegra e vigile la nostra famiglia visto che abbiamo deciso di restare a casa.
Tanti mi dicono: beato te che non hai paura.
Non ho paura? Io forse ne ho più di te, di voi lettori, di voi amici, dei vicini di casa.
Ho paura che le canzoni sul balcone si ritorcano contro, che la foto con la scritta “andratuttobene” diventi il mio epitaffio, ho le peggiori paure del mondo ma so anche che la paura può essere una cosa buona.
Bisogna distinguere tra
- la paura “sana”, evolutiva, quella che spinge a proteggersi, a costruire, a informarsi, a scrivere poesie e costruire cattedrali e città… Che ci ricorda la nostra fragilità e dunque ci rende più consapevoli e più forti, resilienti…
- la paura che blocca, che se non accolta per quella che è si trasforma in ansia generalizzata , panico, angoscia (che può generare da un lato resa, impotenza, sfiducia, dall’altro atteggiamenti maniacali o neganti di risposta)
Abbiamo tutti paura (se volete approfondire l’argomento fatelo qui) ed è per questo motivo che prendiamo le precauzioni giuste per superare questo momento, uscirne vivi e costruire il domani nostro e dei nostri figli.
Ho paura oggi, ho paura tutti i giorni quando esco di casa, ho paura quando devo affrontare nuove sfide ma ho trovato gli anticorpi e uno di questi è la ricerca quotidiana della felicità, di qualcosa di bello, del centuplo che già abbiamo su questa terra.
Canto perchè mi passa, certamente, e mi faccio coraggio con mia moglie accanto, coi miei figli addosso, con gli amici sull’altro balcone e col vicino, che non conosco, che si affaccia dal balcone di fronte.
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