Claudio Scozzafava: Whispering (Edizioni Aventino Music, 2024)
Whispering è il nuovo album di Claudio Scozzafava che va a incrementare il catalogo di Aventino Music, non solo in termini quantitativi ma soprattutto qualitativi. Si tratta di un album dalle atmosfere Cinematic, in cui il pianoforte disegna paesaggi sonori in movimento, supportati e arricchiti da un’orchestrazione e un’elettronica mai invadente, ma sempre significativa. Si tratta di un concept-album come indica chiaramente la successione dei titoli dei brani, ispirati a paesaggi nordici, all’inverno, al colore bianco e ad atmosfere sonore sfumate e rarefatte. Se la precedente raccolta, Blue (ovvero la versione pianistica dell’album Underscores vol. 1, già recensito in https://ilcentuplo.it/2024/01/12/claudio-scozzafava-underscores-vol-1-aventino-music-2023/), era stata dedicata all’acqua, qui ci troviamo dinnanzi a una certa solidificazione – in grado di giungere al suo acme l’impervietà del ghiaccio – che offre peraltro ai brani una maggiore fruibilità.
Se in Blue le linee improvvisate del pianoforte si innestano a posteriori sul tessuto elettronico (producendo Underscore vol. 1), in Whispering sono l’orchestrazione e l’elettronica a dialogare con l’improvvisazione pianistica.
Si tratta di nove brani, piuttosto brevi (la loro durata oscilla dai 2 ai 4 minuti ciascuno): Winter of Uncertainty, Lullaby for a Dream, Artic Whispers, Before the Words, Northscapes, Silence of the Dawn, Frozen Echoes, Whispers of Solitude ed Enigmatic Tundra.
Queste piccole perle d’introspezione musicale sono dunque unite dal filo rosso di linee pianistiche improvvisate (o meglio composizioni in tempo reale) che appaiono come ricerca e generano ciascuna – arricchite dagli interventi di orchestrazione e di elaborazione elettronica – uno specifico ambiente sonoro dotato di notevole potenzialità espressiva. Le altre nove tracce che seguono nella raccolta non sono altro che la versione per solo piano dei precedenti titoli, e tuttavia sono a conferma della facoltà, di queste brevi ma intense improvvisazioni, di vivere d’una vita propria, anche se non sostenute dalle preziose ‘sovrastrutture’ degli archi o degli effetti, sempre saggiamente pilotati da Scozzafava, il quale ha dedicato l’album a Ryuichi Sakamoto, celebre compositore nipponico scomparso l’anno scorso.
www.claudioscozzafava.com www.aventinomusic.com
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Eduardo Ciampi
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