solo cose belle

Perdere e ritrovare: la lezione di vita di Giovanni Allevi, uomo di luce.

“Ho perso molto, il mio lavoro, ho perso i miei capelli, le mie certezze, ma non la speranza e la voglia di immaginare”.

Commovente e così pieno di verità, il discorso che Giovanni Allevi ha fatto ieri al Festival di Sanremo. Ha raccontato che la vita accade e a volte lo fa togliendoti tutto, tranne una cosa: la speranza. Se sei vivo e puoi parlare di ciò ti è accaduto e che ti sta accadendo, vuol dire che lei – la speranza – ti è rimasta appiccicata al cuore e alla gola e quindi può diventare parola.

E le parole di Giovanni ieri ci hanno fatto capire cos’è la quintessenza della vita. E anche cosa non è. Per esempio: non è basata sui numeri, quelli che ti dicono quanto sei popolare. Perché quando sei sul crinale tra la vita e la morte, conta altro. Conta l’affetto della tua famiglia e di chi ti vuole bene. Conta la bellezza della natura che puoi guardare da una finestra di ospedale, perché quella è l’unica porta sul mondo che ti è concessa. Conta la gratitudine per chi ti cura: per cosa fa e per come lo fa. Conta l’esempio degli altri che stanno vivendo il tuo stesso problema. Conta la forza dei genitori che vivono a fianco dei propri figli una quotidianità intrisa di dolore e di amore, di fatica e di resilienza.

Le più grandi verità sulla vita, le scopriamo quando diventa un fiore fragile che ci obbliga a fermare tutto per prendercene cura. Giovanni Allevi ieri ci ha dato una straordinaria lezione di vita.

Io ho la fortuna di conoscerlo. Da molto non lo sento. Ma spero che queste parole di gratitudine profonda per l’immenso esempio di celebrazione della vita, della bellezza e del “senso di tutto” possano arrivare a lui. Facciamo leggere le sue parole ai nostri figli e studenti. Dopo averlo ascoltato, mi è subito venuto il desiderio di riascoltare “Go with the flow”. E’ un brano del secondo album di Giovanni. Ascoltarlo mi rimette sempre in pace col mondo e con la vita, qualsiasi cosa sia accaduta. Andatelo a cercare. E se ieri sera non avete ascoltato il suo monologo, potete recuperarlo al link abbinato a questo post. Condividete il più possibile il suo discorso: è difficile trovare oggi parole così belle e così “piene”. Un grande, grandissimo abbraccio a Giovanni, uomo di luce.

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