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Il dolore della separazione dei genitori

Ricordo la mia compagnuccia di scuola delle elementari, R., una bimba bellissima con i capelli biondi a caschetto e due fossette alle guance birichine. Quando rideva metteva la gioia addosso, cantava e fischiava, un’amicona.

Di botto le venne via il sorriso, guardava a terra, se ne rimaneva sempre sola a disegnare. Alla fine me lo confidò in gran segreto, “ma mi raccomando non lo dire a nessuno”. Il papà era andato via in un’altra casa, i suoi genitori si erano separati. Me lo ricordo come fosse ieri.

L’angoscia per noi bimbi era inesorabile. C’era un prima fatto di certezze e un dopo che non si sapeva bene cosa sarebbe accaduto.

Sarebbe accaduto che R. avrebbe avuto due case e due letti, avrebbe visto due persone nuove accompagnarsi ai suoi genitori e suo fratello maggiore andar via di casa lasciandola figlia unica.

R. si sarebbe arrabbiata parecchio, avrebbe continuato a ridere, ma con un’amarezza che non le apparteneva.

Alle superiori la trasformazione in ragazza ribelle si sarebbe completata.

Non erano i mille buchi alle orecchie, le sigarette, i primi tatuaggi in un periodo in cui non li aveva nessuno, il problema.

R. era ancora bellissima, simpatica, bionda e con quelle fossette tirabaci.

Il fatto era che aveva un bisogno disperato di gridare a tutti il suo dolore, un dolore che non poteva permettersi perché tutto il mondo attorno le diceva su su i genitori divorziati non sono una tragedia. E invece per lei lo era.

Oggi penso a tutti i ragazzi che devono convincersi che il loro dolore non sia lecito, perché ormai le famiglie sono aperte, il matrimonio non è un’istituzione, robe passate, lascia stare. Penso ai figli che leggono cose intime dei loro genitori ovunque, cose che dovrebbero sapere solo loro, penso all’intimità ferita di un dramma che vive sulla bocca di chi non ti conosce affatto credendo il contrario.

Penso che oggi questi ragazzi abbiano bisogno di qualcuno che gli dica che il dolore che sentono non passerà, perché il desiderio dell’amore per sempre che hanno scritto dentro è la cosa più bella che hanno, e che quello sì, bisogna difenderlo con i denti. Perché nessuno potrà toglierglielo.

Lisa Zuccarini

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