cultura

“Tempo”: riflessioni, poesie e immagini – di Fabio Salvi – intervista

Incontro Fabio tra le vie del suo e nostro paese, Venarotta, e ci prendiamo tutto il tempo necessario, seduti di fronte alla “Casa di Cartone”, per parlare un po del suo libro di poesie e racconti su il Tempo, con panorama sui monti attorno e sul vecchio Municipio. Abbiamo tante cose in comune: l’amore per la poesia, la passione per la politica (che lui esercita attivamente come sindaco della città) e questo paese a cui appartiene metà della mia famiglia.

“Voi avete gli orologi? Noi abbiamo il tempo” è un proverbio afghano. Può essere questo il senso del tuo libro “Tempo”?
Bellissima domanda, non conoscevo questo proverbio che trovo fantastico e che farò mio sicuramente. Questo proverbio rappresenta sicuramente uno degli aspetti che ho provato a toccare nel mio libro, il tempo con il suo valore immenso che viene piano piano eroso dalle necessità materiali, tante attività che riempiono questo periodo storico e che paradossalmente ci portano via il nostro tempo che avevamo preteso di governare. L’orologio ci permette di misurare il tempo, ma la qualità con cui lo viviamo porta a percezioni completamente diverse del tempo stesso. Ho un ricordo in questo momento che sembra arrivare da un’altra vita, rivedo i miei nonni che verso il tramonto, soprattutto d’inverno, si mettevano intorno al fuoco a non fare niente, osservano il fuoco. Oggi una situazione simile non sarebbe più replicabile, sentiremmo il bisogno di “fare qualcosa” per “ammazzare il tempo”… e credo che spesse volte siamo riusciti ad ucciderlo davvero e a vederlo sfuggire con un senso di ansia e preoccupazione.

Quanto è importante oggi anche trovare “tempo” per passeggiare da soli? Perché farlo?
Perché oggi siamo sottoposti a continui stimoli e stiamo perdendo di vista cosa può rappresentare il silenzio, la riflessione e la ricerca di sé stessi. Oggi abbiamo in mano un sacco di informazioni ed opportunità, abbiamo tantissimi strumenti utili, tante soluzioni ai nostri problemi, ma gli stimoli e le interruzioni verso i nostri pensieri sono costanti, imprevedibili e inarrestabili. In ogni momento della giornata riceviamo mail, messaggistica istantanea e chiamate, abbiamo la tentazione a vedere cosa succede in rete e sui social, abbiamo mille impegni… abbiamo “da fare”.
Passeggiare da soli significa trovare dei momenti per pensare, anche per organizzare la nostra vita, per capire quali sono le rocce, quali i sassi e quale la sabbia, trovare il prezioso silenzio che non sfruttiamo quasi mai. Il silenzio se lo rivalutiamo è un toccasana, una bel medicamento per lenire alcune ferite… una volta passeggiando in solitudine ho assaporato questa dimensione che si è impressa nella mia memoria con questa poesia. Sono fortunato perché i luoghi in cui vivo sono preziosi sotto questo punto di vista, in pochi momenti posso trovarmi in un piccolo bosco, posso trovare spazi profumati o luoghi pieni dei suoni della natura, posso passeggiare da solo con serenità.
Suggerisco a tutti di trovare dei momenti per “passeggiare da soli” anche in senso figurato, non occorre forse camminare a lungo ma è piacevole ritrovare anche per pochi momenti il contatto con sé stesso.

La poesia Fretta ci ricorda che si può percorrere tanta strada anche andando più piano. Come è possibile? Come insegnare, trasmettere questo concetto alle nuove generazioni che vogliono tutto e subito?
La fretta è un altro elemento che entra in contrasto con l’elemento tempo, si è radicata in noi la concezione che il “subito” sia un valore aggiunto in ogni ambito della vita e pertanto associamo al tempo una proprietà che non è sempre buona, quella della velocità, il tempo diventa tempo breve e questo non è sempre vero. Ci sono molte attività che devono essere fatte rapidamente ma non possiamo pretendere che sia cosi per ogni cosa, ci sono cose che hanno bisogno di qualità, ci sono piante che vanno curate giorno dopo giorno affinché un giorno possano portare a dei frutti stupendi.
Nella poesia incontro un vecchio che di strada ne ha percorsa molta, non necessariamente andando veloce, forse ha camminato ad un ritmo costante, forse si è fermato a riposare ogni tanto, il fatto è che vorrebbe parlarmene ma la mia fretta mi fa perdere questa opportunità. E’ un immagine che ho fotografato al centro di una grande città mentre passando in mezzo a tanta gente ho incrociato questo vecchio che si meravigliava di quanta fretta vedesse intorno a se e forse anche nei miei movimenti.
Alle nuove generazioni dico di correre quando serve ma di scavare quando si cerca un metallo prezioso perché in superficie è pieno di oggetti ma quasi tutti sono meno preziosi. Grazie per avermi fatto queste domande e per averle collegate al mio libro Tempo, io del tempo ancora non ci ho capito molto, nel libro ho riversato molte delle mie paure su come sto utilizzando i miei giorni e forse è stato un modo per tirare fuori alcuni pensieri che si nascondevano in me.

Saluto Fabio, prendendoci anche il tempo necessario per salutarci bene, non con la fretta di una stretta di mano ma preferendo la calma di un abbraccio. Questo volumetto lo trovate online sul sito www.boopen.it dove ci sono anche altri suoi piccoli lavori (3 libri di poesie ed un racconto di viaggio) e naturalmente presso la cartolibreria sociale “la casa di Cartone” di Venarotta.

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