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E poi dopo il Derby tutti a casa assieme, come succede solo a Milano

Grazie al Milan Club Roma Rossonera, al quale sono iscritto con mio figlio Matteo, ieri ho potuto rivedere, dal vivo, a San Siro, un Derby di calcio Milan-Inter. Organizzazione perfetta, partenza alle 830 dal Piazzale concordato in Roma (rientro alle ore 4 del mattino dopo) e, solo per colpa del troppo traffico sull’autostrada, arrivo allo stadio per le 1735 (la partita iniziava alle 18).

Tralascio ovviamente il commento tecnico e di esprimere la gioia per la vittoria del Milan e volevo soffermarmi su due aspetti, uno dei quali mi ha riportato indietro nel tempo di tantissimi anni quando vivevo a Novate Milanese e a San Siro ero di casa.

Prima cosa che vorrei dire è che sono contento per mio figlio Matteo, che ha ricevuto come regalo di compleanno questo viaggio-partita, perchè la “sua prima volta al Meazza, che ricorderà tutta la vita, è stata per un Derby per lo più vittorioso e anche in una bella partita dove i suoi (nostri) beniamini di oggi, tipo Leao, Tonali, Maignan e Giroud, hanno giocato in modo egregio. Il tutto poi è stato arricchito dal viaggio in pullman con altri 50 soci del Milan Club Roma Rossonera e con i consueti cori, sfottò e aneddoti particolari di qualche tifoso associato: esperienza da ripetere assolutamente.

Secondo aspetto che vorrei sottolineare, e che ho indicato a mio figlio durante tutto il tempo della partita, è che al Derby di Milano (non so se capita altrove, accetto smentite, ma qui a Roma dove vivo non mi pare proprio sia possibile) i tifosi delle due squadre, che poi sono amici, fratelli, colleghi, fidanzati, sposi, vanno assieme e tornano assieme, anzi, si vedono la partita vicini, pur ognuno con la maglia della propria squadra e, a parte qualche presa in giro non è mai successo (che io ricordi) nulla di particolare.

Io stesso, dopo una vittoria nel Derby, non ho mai esagerato col deridere fratelli o amici perché questa “cuginanza” è molto forte e quindi, si è felici ma si è consapevoli che con quelle persone devi continuare a viverci tra poco. Mi è venuta in mente questa riflessione mentre con Matteo scendevamo dal terzo anello, percorrendo una delle torri, e ci passavano di fianco coppie di fidanzati con uno dei due triste e l’altro felice ma sempre mano nella mano.

Succede da altre parti d’Italia? Qui a Roma dove vivo non mi pare che si possa partecipare al Derby in questo modo. Io e Matteo, dopo aver preso la bella sciarpa celebrativa di questa giornata di campionato (con stampata la data della sua prima volta) siamo ripartiti felici e stanchi alla volta di Roma: forza Milan, di padre in figlio.

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