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Necessaria rivoluzione del Vaticano II

Gli atteggiamenti del Concilio che vanno sempre ripresi …

Caro fratello, stamane ascoltando ancora una volta uno dei fiammanti e profetici discorsi di don Tonino Bello … ho fatto una riflessione che desidero condividere.

A volte si ha paura nella Chiesa
di osare gli atteggiamenti tipici e singolari del Vaticano II, e quindi ci si attacca invece a quelle espressioni, ai concetti e ai principi che sottolineano la ‘necessaria’ (direi comoda) continuità con i precedenti Concili. Che la tradizione vivente della comunità cristiana abbia un filo rosso che unisce tutto è non solo importante ma evidente, eppure proprio perché questa Traditio è vivens e non moriens ha bisogno di continui slanci, proposte, ingegno, fervore, impegno, rinnovato entusiasmo. Attenzione non esiti di volontarismo ultra progressista ma conseguenze necessarie dello Spirito Santo autore di continue rivoluzioni, sorgente di ispirazioni e fonte di speranza vivace (Dante Alighieri, Paradiso).

La discontinuità del Concilio Vaticano II è assolutamente necessaria non tanto per creare una cesura col passato ma per vivere il Vangelo “nel qui ed ora” proprio con lo stesso fervente e audace candore di Papa Giovanni.

Gli atteggiamenti del Vaticano II che nascono dall’intuizione divinamente ispirata di Giovanni XXIII sono riassumibili in questo piccolo e non esaustivo elenco:
la fiducia nel mondo, nonostante molte cose;
la consapevolezza di non esser detentori della verità tutta intera;
la gioia di saper stare con donne e uomini di tutte le culture, religioni e appartenenze;
la semplicità e l’essenzialità liturgica;
la sensibilità sociale e politica;
la coscienza di Popolo di Dio, senza differenze tra clero e laici se non di ministerialità;
la capacità di guardare al futuro con entusiasmo, eccetera eccetera.

Con questi stili di vita non dobbiamo dimostrare a nessuno la bravura, l’ingegno o la esagerata ed eccessiva creatività per attirare e sedurre nuovi proseliti, ma semplicemente incarnare il Vangelo di Gesù Cristo sine glossa, perché così oggi lo Spirito parla alle Chiese in questo 2022 segnato dalla crisi in Europa, dalle guerre nei vari Paesi dell’Africa e dell’Asia, dall’era digitale e super cibernetica, dalle nuove ideologie del gender e dalle istanze del mondo lgbtqi, dai nuovi megalomani colonialismi e così via. In questo mondo caotico non c’è un nemico da scomunicare ma un mare dove gettare nuovamente le reti della parola di Dio e dell’amore umano.

Domenico Savio

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