PSG – Bayern un calcio da cinema
Ad un certo punto della partita ci siamo dimenticati persino dei problemi, immersi nel gioco e nell’incredulità. Sospesi tra gli stop a seguire di Sanè – dai, mica gli riuscirà anche questo! (E invece sì) – e gli scatti di Mbappè, così poderosi da far passare ai difensori la voglia di superare il confine della propria area. Invece Hernandez e Boeteng accettano la sfida: testa alta e trenta metri avanti, e se vengono superati loro c’è Neuer a fare da ultimo uomo. A centrocampo al 44’ del primo tempo, a impostare l’azione come un regista, nemmeno come un difensore aggiunto. E poi ci sono Neymar e Di Maria: benvenuti nel futuro con la leggerezza e la grazia dei giocatori di un tempo, quelli che vanno a letto con il pallone. Quelli che fanno divertire i ricchi, i poveri, i bambini, i sovrani e pure quelli di calcio non capisco nulla. Ad un certo punto non ci siamo nemmeno più resi conto che il pubblico non c’era, presi come eravamo a sperare che non finisse la partita. Ed è stato in quel momento – sull’ultimo dribbling di Coman – che ho pensato che se proprio non possiamo tornare allo stadio a breve, potrebbero almeno riaprire i cinema: perché è lì che andrebbe vista una partita così.
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