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La Pedagogia dell’Essere: Pinocchio ai tempi del coronavirus

Ognuno di noi conosce Pinocchio, uno dei libri più celebri della storia della letteratura italiana, ma pochi forse sanno o meglio, non si sono resi conto, che si tratta di una delle più belle “PARABOLE” della condizione umana. L’avventura del celebre burattino più famosa al mondo non è altro che la storia, che appartiene a ciascuno di noi, del desiderio invincibile del cuore di tutti di tornare a casa.

Da Pinocchio si ha sempre tanto da imparare, anche in questo periodo di pandemia, in quanto è un personaggio che produce riflessioni importanti sulla vita dell’uomo, in particolar modo sulla libertà personale.

L’uomo sappiamo che non nasce libero, ma è dipendente dai propri istinti, e Pinocchio ce lo dimostra chiaramente con le sue avventure, che a volte sono divertenti, altre meno.

La libertà viene ad identificarsi come una conquista che “l’essere umano è in grado di raggiungere solo quando diviene capace di scegliere tra il bene ed il male, tra ciò che è giusto o sbagliato”. Si ritiene opportuno allora spiegare ai bambini che molto spesso la verità è nascosta e che solo attraverso l’impegno, lo studio, l’analisi, la ricerca, il confronto può essere scoperta la verità.

Solo attraverso la scoperta del bene e della verità l’essere umano è capace di scegliere comportamenti appropriati da adottare nella vita di ogni giorno, solo attraverso lo studio e al porsi sempre delle domande si può scoprire e indagare la realtà in modo critico, senza pensare che esista qualcosa di assoluto e definitivo.

Pinocchio simboleggia le vicende della vita di tutti gli esseri viventi: quest’ultimi nascono come “individui dipendenti” che nel corso dell’esistenza superano difficoltà, commettono errori divenendo in questo modo liberi. L’errore viene ad identificarsi come un momento di crescita personale, punto focale della riflessione pedagogica, in cui l’uomo sbagliando diviene più forte nell’affrontare le successive sfide della vita.

Pinocchio infatti tra prove, disobbedienze ed errori riesce a conquistare la sua dimensione umana, trasformandosi da burattino in uomo libero.

L’invito che mi sento di fare è di riflettere sul significato del termine “libertà”, intesa come rispetto delle regole, in particolar modo in questo periodo un po’ particolare non solo per gli adulti ma anche per i bambini e ragazzi, ai quali si richiede tanto impegno e sacrificio. Solo scegliendo di rispettare le regole in questo periodo di pandemia, si potrà riconquistare completamente la libertà che ci permetterà di tornare a stare con gli altri.

L’isolamento infatti è la più grande sofferenza vissuta da grandi, piccini e le fasce più deboli. La libertà si ottiene solo attraverso il rispetto degli altri, il rispetto delle differenze di ogni tipo in quanto costituisce il fondamento della relazione tra persone civili.

Teodora Chirizzi – Pedagogista

Teodora Chirizzi

Teodora Chirizzi 40 anni pugliese Laurea Magistrale in Consulenza Pedagogica e progettazione dei processi formativi classe LM. 50 Università del Salento Iscritta al  Master in Mediazione Familiare Globale Sistemica 1° e 2° livello presso l'Accademia di Sviluppo Socio Educativo A.S.S.E di Latiano in provincia di Brindisi Lavora come Educatore Socio Pedagogico presso la Congregazione Calasanziana Oasi Mamma Bella, Scuola dell'infanzia, di Campi Salentina in provincia di Lecce.

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