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Apritevi porte (del cuore) … ed entri il Re!

La Buona Novella – Introduzione al Vangelo della Domenica – XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – Mt 25,14-30

Ci impegniamo! Perché ci muove un sogno! (Don Primo Mazzolari)

Sollevate o porte i vostri frontali, alzatevi porte antiche …

            Con trombe squillanti, dame e paggi che gettano fiori e stendono tappeti dovunque, con ragazzini che sventolano palme come bandiere di una nobile cavaliere che entra vittorioso nella Città Santa. Così fu accolto duemila anni fa Gesù a Gerusalemme per la festa della Pasqua. A differenza di come lo rappresentano le icone e le tele seicentesche in questo episodio, benevolo e sorridente come un Papa sul suo faldistorio ricamato, io credo che Gesù con volto greve e serio e con forte imbarazzo abbia vissuto quel momento.

            Più degli Osanna, egli avrebbe preferito incontrare le lodi di chi si abbraccia per amore; più dei mantelli stesi a terra avrebbe ardentemente desiderate incontrare i potenti stesi a terra nell’umiltà della conversione; invece di palme svolazzanti avrebbe gioito alla sola vista di sentimenti di pace e di concordia saltellare da una casa all’altra della Città Santa. Eppure i gerosolimitani furono sordi all’appello del Maestro Gesù: cioè che il Regno di Dio non è né un luogo, né una nazione, nemmeno santa come la Chiesa. Infatti la Chiesa è “sacramento del Regno” attraverso il Vangelo, i Sacramenti e la comunione visibile nella carità e nella misericordia.

            La parabola ecclesiologica ed escatologica del giudizio finale– si parla del cammino della Chiesa verso il Regno eterno, simboleggiato dalla chiamata in Paradiso di quanti hanno riconosciuto Gesù nell’affamato, nell’assetato, nel nudo e nel carcerato, in ogni povero – ci pone dinanzi al discernimento con noi stessi di fronte al peccato di omissione nell’amore. Allora, come ben dice il Salmo 23 …

… che si sollevino le porte chiuse del nostro cuore.

Si spacchino le catene che tenevano blindata la nostra anima nella paura.

Si incurvino i chiavistelli delle porte deteriorate nel tempo dell’indifferenza.

Si aprano le porte antiche di una mentalità allo sbando …

… ed entri il Re della gloria.

Entri con tutto il suo splendore: il manto della tenerezza.

Avanzi con la sua corona: la comunione col Padre.

Ci conduca nella stanza regale: il talamo dello Spirito Santo, Spirito di amore.

Buona Domenica di Cristo Re!

don Domenico Savio

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