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Perchè una infermiera, come me, sul Red Carpet di Venezia

Domenica mattina, sole che filtra dalle persiane, gatto accoccolato sulla pancia, cane che mi lecca la mano…mi crogiolo nel letto tirando tardi e cercando su FB una motivazione per tornare al lavoro dopo le ferie. Quando mi imbatto nella storia dell’Infermiera che sfila sul Red Carpet della Mostra del Cinema di Venezia. Mi sveglio. Mi siedo nel letto, caccio il gatto, urlo al cane ed esclamo: eh che caxxx!!

Tanti i pensieri che si susseguono e si inseguono proprio come cane e gatto stanno facendo intorno al mio letto. Ma andiamo con ordine.

Primo Pensiero: ma perché lei? Perché ad esempio non io? È stata scelta perché la foto del suo volto segnato dall’uso delle FFP3 durante il Covid è diventata virale, un simbolo della pandemia. La sua foto uguale a tante altre…anzi vi dirò tutti noi operatori sanitari abbiamo book infiniti di selfie del periodo Covid: con maschera, con tuta, senza maschera, con colleghi, con cibo…molte anche pubblicate sui social. Quindi mi richiedo: perché è stata scelta lei?

Si ok questo primo pensiero può sembrare egoista con una grossa base di invidia e guarnita di glassa narcisistica…ma si sa l’invidia è femmina!!
Secondo pensiero: ma perché? Perché un’infermiera sul Red Carpet di Venezia? La Risposta è semplice: le è stato consegnato il premio “personaggio dell’anno” organizzato da Tiziana Rocca.
È qui la mia malignità si gonfia a livello #crudeliademonlevate e mi chiedo: ma “personaggio dell’anno” per cosa? Per aver fatto un selfie durante il lavoro? Per aver lavorato esattamente come tutti noi? Per aver portato sul volto i segni della pandemia?

Mi alzo dal letto. Spalanco le persiane e mi innondo di sole: respiro a pieni polmoni e saluto il mondo. L’ossigeno, l’aria fresca e il profumo di caffè mi aiutano a riflettere…

Terzo pensiero: la signora Tiziana Rocca ha voluto sicuramente cavalcare l’onda e premiare un simbolo dell’eroismo del periodo Covid. La scelta è quindi ricaduta su un elemento con alta visibilità, perché giustamente a un festival del Cinema non puoi premiare le capacità professionali!!

Prendo fiato e mi rilasso. Piano piano la situazione si fa più lucida.

Quarto pensiero…a un tratto l’illuminazione!! Un’infermiera ha sfilato sul Red Carpet…e sti cazzi!!! Un momento unico nella storia Italiana della mia Professione! Finalmente un riconoscimento pubblico, appariscente, centrato, mondiale e durante una manifestazione che mette al centro l’immagine. Questo si che è un grande riconoscimento visivo e di visibilità! È come se gridasse all’Italia: “ehi guarda che gli infermieri esistono anche senza Covid!!”

A questo punto non mi interessa più chi era su quel tappeto rosso, non mi interessa che sia lei o io (oddio se fossi stata io sarebbe stato meglio!!) la cosa figa è che ci sia stata una collega!!
Questa cosa mi rimette in pace col mondo e mi riempie di orgoglio! Mi riempio di pensieri positivi: la nostra immagine sociale sta cambiando!!

Chiedo uno scusa virtuale alla collega, mi preparo e vado a lavorare.

Un pensiero su “Perchè una infermiera, come me, sul Red Carpet di Venezia

  • R. T. M.

    Avrebbero raggiunto l’apoteosi creando una mascherina chirurgica con un design, magari con un malato intubato, ed indossato… Procedendo con il loro progetto politico di “creare ansia nella popolazione”…. Per poter giungere ad infilare in vena un vaccino? No… Molto di più. (e non sono un complottista… Mi piace osservare i fatti da svariati ed innumerevoli “punti di vista”.. Una opinione è una “visione parziale” della realtà… . Raccogliere più prospettive con le loro varianti, come una partita a scacchi, ci avvicina maggiormente alla rivelazione della verità…. Il perché!)

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