Riconoscere il dolore per raggiungere il cambiamento
Dopo un evento doloroso, abbiamo due strade davanti a noi: accettare ciò che non possiamo cambiare o combattere per trasformare ciò che invece possiamo cambiare.
Siamo tutti dotati di quella intelligenza, definita “emotiva”, per decidere quale di queste due strategie utilizzare per affrontare i problemi.
Se accettare vuol dire comprendere (non solo da un punto di vista cognitivo ma anche emotivo), combattere comporta lottare, pianificare una battaglia, investire risorse e accettare di rischiare di dare fondo alle nostre energie.
Tra il combattere e il comprendere, non è possibile stabilire strategia di fronteggiamento sia migliore: sono le situazioni, i momenti, i vissuti, gli intenti a farci capire quale delle due convenga intraprendere.
Il punto di partenza, però, è comune: comprendere che il dolore ha un senso e va riconosciuto; è successo qualche cosa di molto brutto e solo con una buona dose di autoanalisi e introspezione posso rendermene conto.
Tra le risorse che abbiamo a disposizione possiamo annoverare le relazioni interpersonali e la rete di amicizie e di affetti che abbiamo costruito durante l’arco della vita, che possono aiutarci in questo percorso di scelta e di crescita. Un dolore condiviso con gli altri non diventa minore, ma più tollerabile ed affrontarlo, sapendo di non essere soli, ci rende più sicuri.