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Causa maltempo sono arrivato tardi al Ponte Morandi e, quasi un miracolo, sono qui a raccontarlo

Quest’oggi, quando al TG hanno mostrato le immagini della posa dell’ultima campata del ponte Morandi a Genova, in cuor mio ho provato una grande gioia, per tre ragioni principali: prima di tutto perché in questo periodo “buio” una notizia buona fa sempre bene; secondariamente perché una parte del mio cuore è genovese, avendo vissuto 9 anni a Genova-Cornigliano, non proprio all’ombra del ponte Morandi, ma quasi…; e terzo perché mi sento un quasi miracolato di quel triste 14 agosto 2018…

L’11 e 12 agosto 2018 avevo vissuto il sinodo dei giovani della Chiesa italiana, con l’incontro al Circo Massimo con Papa Francesco e la celebrazione eucaristica domenicale a san Pietro. La nostra comunità dei Padri Scolopi del Collegio Nazareno, per l’occasione, aveva ospitato 2 nostre amiche genovesi accompagnate da un giovane religioso scolopio e il gruppo del Noviziato/Clan degli scout Ovada1.

Terminato il sinodo, in programma c’era il viaggio in montagna a Pian della Mussa-Balme (TO), nelle Valli di Lanzo, dove noi Scolopi abbiamo una casa per campi estivi con i bambini e i ragazzi. Partito il 14 mattina da Roma, avrei dovuto fare una sosta alla nostra comunità di Genova-Cornigliano perché in macchina con me c’era anche il giovane religioso scolopio di Genova, Francesco, che dovevo riportare a casa e quindi proseguire con Gerardo, un altro scolopio, per arrivare in montagna prima di sera. Mi aspettavano al paese di Balme per la celebrazione dell’Assunta alle ore 21 e la processione per le strade del paese con la statua della Madonna e l’immancabile vin brulè alla fine della processione. Il Tom Tom mi segnava l’arrivo alla nostra comunità di Genova-Cornigliano per mezzogiorno circa…

Arrivati in Toscana, un temporale molto forte, con grandine, mi costringe a rallentare e a fermarmi ad un’area di servizio anche perché uno dei tergicristalli non funzionava bene. Quell’area di servizio non aveva il tergicristallo adatto al pulmino. Così mi fermo all’area di servizio successiva, ma nulla da fare. Finalmente, riesco a comprare il tergicristallo alla terza area di servizio. Tutto questo però mi ha fatto perdere una mezz’ora di tempo circa, e il Tom Tom adesso mi dava l’arrivo a Genova-Cornigliano poco prima della mezza. Per chi non conoscesse Genova, arrivando da Genova est avrei dovuto passare sul ponte Morandi per uscire immediatamente dopo a Genova aeroporto. Ma come volevasi dimostrare, all’incrocio tra la Livorno-Genova e la Milano-Genova, coda! In quel momento mi squilla il cellulare. Non essendo io alla guida, guardo il cellulare. È Edilio, uno dei gestori della nostra casa di montagna, che sapeva stessi salendo da Roma.

Rispondo: “Pronto”, “Ah, mi hai risposto, bene” e riattacca. Neanche il tempo di riflettere a questa strana conversazione e ricevo un’altra chiamata, da p. Ugo, anche lui su in montagna in quel momento:

“Ciao Stefanino, dove siete?”, “In coda a Genova”, “È crollato il ponte!!”. Tra me e me, mi stavo chiedendo quale ponte, quando dall’alto ho una visione che ancora adesso al pensarci mi viene la pelle d’oca: il ponte Morandi spezzato in due!!!

Se non ci fosse stato quel santo temporale in Toscana, forse adesso non sarei qui davanti al computer a scrivere… Ecco perché mi sento un QUASI MIRACOLATO!!

p. Stefano Locatelli Sch. P.

Leggi anche l’articolo di Enrico sul nuovo ponte di Genova

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