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Le ceneri ai tempi del coronavirus: tra messe on line e messe clandestine

Abito in una delle zone in cui sono state chiuse le scuole e sospesa ogni forma di aggregazione, compresa dunque la messa delle ceneri. Nelle varie parrocchie i sacerdoti si sono ingegnati nei modi più diversi per cercare comunque di stare vicino ai propri fedeli e permettere loro di vivere l’inizio della Quaresima degnamente.

La diocesi ha divulgato una preghiera da fare in famiglia, alcuni sacerdoti hanno registrato e inviato on line la messa, altri hanno impartito le ceneri “su appuntamento” a gruppi di 15 alla volta.

Poi c’è un sacerdote di una piccola parrocchia sperduta fra gli Appennini che, d’accordo con un piccolo gruppo di fedeli, ha comunque celebrato la messa, quasi di nascosto, fuori orario, nella sua chiesa.

I partecipanti si sono passati voce discretamente e qualcuno ha pure preso l’auto e viaggiato di notte nell’unica serata di neve di questo inverno così strano, per raggiungere questa piccola messa sperduta , quasi clandestina.

Ho pensato ai cristiani ai tempi delle catacombe. Quando i fedeli dovevano stare attenti alla loro incolumità (molto più a rischio della nostra!!) ma sapevano che la loro salvezza spirituale era molto più importante della salvezza fisica.

Questa epidemia desta preoccupazione per la salute del nostro corpo, ma quanti di noi si preoccupano altrettanto per la salute della propria anima?

Stiamo accanto al Signore, cerchiamolo anche quando è difficile raggiungerlo, la Sua protezione e la Sua salvezza sono molto più efficaci di qualsiasi mascherina o disinfettante. Solo Lui può renderci immortali. Solo Lui ci salva davvero dalla morte

Approfittiamo di questa Quaresima iniziata in un tempo così difficile, con il Signore accanto nessun virus potrà farci del male.

Elena Giorgetti

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