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“Alla ricerca delle radici del male” di Israel Cesare Moscati

Non è possibile parlare della Shoah senza pensare al dovere morale della “Memoria” in senso pieno. Una memoria che non deve solamente “ricordare”, ma fare appunto “memoriale”, ossia “attualizzazione” di ciò che è stato, e fare in modo che non si ripeta più. Il nostro mondo è perennemente attraversato dal dolore, e solo qualche giorno fa la nostra Europa è stata nuovamente oggetto delle attenzioni violente dell’Isis, che ha colpito Londra e il Parlamento di Westmister. Il fare memoriale ci porta quindi non solo all’indignazione di fronte alla violenza e all’ingiustizia, ma rafforza la nostra coscienza per la costruzione di un mondo migliore, sano, giusto, dove Dio possa abitare nei nostri cuori e ristabilire la pace!

In occasione dell’anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, una classe quinta della nostra scuola (l’IIS Via Silvestri 301 di Roma), accompagnata da me e dalla docente di Lettere, ha partecipato alla presentazione del nuovo film documentario di Israel Cesare Moscati al Teatro Brancaccio: Alla ricerca delle radici del male.

Il documentario si sofferma sull’Olocausto e sul dolore che ancora continua a muovere nel cuore delle generazioni successive a quelle della Seconda Guerra Mondiale. In particolare dà voce ai figli e ai nipoti dei sopravvissuti alla furia nazista, e cerca di ascoltare le loro storie, i loro drammi, i loro silenzi. Ma nello stesso tempo ci si rende conto che si vuole costruire la pace, allora bisogna in qualche modo cercare la riconciliazione, o quantomeno l’incontro, e quindi questa generazioni sono messe a confronto con i figli dei carnefici, ossia di coloro che discendono da famiglie di criminali nazisti. E anche le storie di queste persone sono dense di dolore, rabbia, senso di colpa. Due prospettive differenti, ma nello stesso tempo unite dallo stesso dolore: quello che ha causato sangue, morte e devastazione durante la Seconda Guerra Mondiale.

Non è semplice parlare con il figlio del carnefice di tuo padre o di tua madre, ma è un passo importante da fare se vuoi che il mondo faccia dei passi in avanti! Bisogna ricordare e fare memoriale, ma nello stesso tempo non bisogna lasciarsi incarstrare dall’odio e dalla rabbia, che finiscono solo per consumare.

Il film non si rifugia nella retorica, e mostra tutti i sentimenti, compresi quelli di rabbia e di rancore che ancora qualche nipote prova nei confronti dei nazisti, ma nello stesso tempo mostra lo sforzo verso una pacificazione che non è impossibile! Credo che la speranza pertanto nasca da questo: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20)

 

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