Dio non è lontano dai campi di calcio
È vero: il calcio è l’erede dei “circenses”, degli spettacoli offerti dal potere ed utilizzati come arma di distrazione di massa e modo per incanale energie – soprattutto maschili – altrimenti incontrollabili e per certi versi “pericolose”. Dall’altra la bellezza della competizione, la tensione al meglio, la gratuità del gioco, la capacità di unire persone diverse, in qualche modo aprono questo mondo a qualcosa d’altro. Dio non è lontano dai campi di calcio.
Qualcuno – anche in maniera impositiva – ha chiesto di non fare più segni di croce o gesti religiosi in campo, ma noto con soddisfazione che ieri sera al termine del minuto di silenzio o al termine della partita molti hanno fatto un segno di croce o un gesto di ringraziamento al cielo. La natura delle cose è più forte e più tenace delle ideologie.
Giorgio Lavezzari
CHISSÀ SE PORTASSERO UN IMMAGINE DELLA MADONNA… BERGOGLIO LI SCOMUNICHEREBBE.. LUI PREFERISCE Pachamama.. (a cui magari fare un sacrificio di un feto di lama… O qualche foglia di coca)