In memoria di don Sergio Casalini
Ho condiviso un pezzo di cammino sacerdotale con don Sergio Casalini alla Parrocchia di San Lino dal 2007 al 2011. Don Sergio voleva molto bene a questa comunità, che aveva accompagnato anche nella fase di costruzione della chiesa nuova. Questo era un punto a cui don Sergio teneva tanto: stare a servizio di comunità nuove, giovani, dove c’era freschezza, senza essere legati da tradizioni che in alcuni casi rischiano di diventare obsolete e vuote di significato. Uno dei motivi che ha preferito restare a Roma dopo l’ordinazione sacerdotale era proprio questo, per avere più possibilità di stare a servizio di comunità nuove e giovani. E ci ha tenuto molto ai giovani nei suoi anni di servizio pastorale, accompagnandoli per i “campi”, ossia le uscite in montagna di una settimana.
Don Sergio ha creato nuove tradizioni nelle parrocchie dove è stato parroco, eventi che coinvolgevano le famiglie del quartiere con bambini, giovani, adulti e anziani: per esempio alla Parrocchia di San Lino la processione delle Palme che partiva dall’Istituto Bracelli e si snodava per Via Mattia Battistini e Via del Forte Braschi per arrivare in chiesa in grande festa. Oppure l’omaggio floreale dei bambini nel giorno dell’Immacolata a dicembre: ogni bambino portava un fiore da infilare nel reticolato preparato appositamente sotto la statua della Madonna sul piazzale della chiesa. Oppure il Presepe Vivente il 21 dicembre alle ore 21, che si snodava anch’esso per le vie del quartiere con partenza dalle suore calasanziane, con le “stazioni” e le scene recitate in vari punti del quartiere, fino ad arrivare in chiesa con la cioccolata calda che attendeva. Doveva essere così, il giorno 21 alle ore 21 in modo che diventasse tradizione e tutti lo sapessero: ma se piove? Rispondeva don Sergio con quel candido sorriso: “non piove”.
Don Sergio era fiero del Gruppo Famiglie che si era formato in parrocchia, e che seguiva con tanta attenzione.
Dopo diversi anni di servizio da parroco alla chiesa di San Lino, un grande desiderio di don Sergio era quello di smuovere un po’ le acque per riaccendere uno spirito missionario nella comunità, onde evitare che le tradizioni e le abitudini rischiassero di cadere nell’apatia o in un atteggiamento di passività, e così decise di finanziare una Missione Parrocchiale tenuta dai Padri Passionisti. Per un paio di settimane ci sono state visite nelle case, conferenze, prediche, momenti di preghiera e momenti di animazione canora in Piazza Pio IX. Nonostante il peso economico di questa iniziativa, i parrocchiani hanno accolto con benevolenza e hanno partecipato attivamente a questa esperienza di missione parrocchiale.
E poi la festa patronale a Settembre, un evento non solo per dare un nuovo inizio alle attività pastorali dopo le vacanze estive, ma anche un modo per favorire un clima da “paese” nel quartiere. Per la festa di San Lino, oltre alle celebrazioni in chiesa, don Sergio ci teneva a coinvolgere tutto il quartiere nello spettacolo del palio del saracino nel Parco della Pineta, un evento da tutti atteso e partecipato da una folla di diverse centinaia di persone.
Una caratteristica di don Sergio era il suo candido sorriso, era sempre sorridente, e difficilmente si arrabbiava. Gli piaceva fumare il suo sigaro toscano ogni giorno, passeggiando sulla terrazza. E da buon Veronese, sapeva distinguere una buona grappa da una scadente. Diceva con tanta simpatia al riguardo: “scusate ma se bisogna peccare, bisogna peccare bene, no? Se no non vale la pena!”
Quando don Sergio, a 75 anni compiuti, è tornato a Minerbe per passare il periodo della pensione più vicino alla famiglia, stava per festeggiare 50 anni di Messa. Non poteva non festeggiare questa occasione insieme alla comunità parrocchiale a cui era legato sin dal 1992, e nel 2013, quando io compivo 10 anni di Messa, è tornato alla Parrocchia di San Lino per festeggiare questa occasione. Abbiamo praticamente condiviso una festa, io i miei primi 10 anni, e lui i suoi 50 anni. In uno scritto condiviso con i suoi compagni di Messa per l’occasione, riportò una frase che lo aveva colpito da un altro prete che anni addietro, quando don Sergio ancora stava in seminario, festeggiava i suoi 50 anni di Messa, parafrasando il Salmo 115: “come farò a ringraziare il Signore per i cinquant’anni di Messe celebrate? Alzerò il Calice della Salvezza… e celebrerò un’altra Santa Messa!”
Don John D’Orazio, Centro Pastorale Opera Romana Pellegrinaggi