Nona e ultima mia giornata ai Mondiali di Sci di Cortina 2021
.Si chiude con lo slalom speciale uomini. L’irruenza e forza dei campioni uomini sui pali richiede ulteriori rinforzi, si sono aumentati gli addetti di ripristino e i pali di scorta sulle 31 postazioni lungo il tracciato. Prima di avvitare i pali si sono infilati nei buchi rametti di abete, pare aumentino la resistenza facendo maggiore attrito nella neve.
Alla seconda manche sono stati sostituiti tutti i pali del tracciato ed ogni volta vengono usati pali nuovissimi, ancora incelofanati. C’è un intero container che ospita tutti i pali necessari per questi Mondiali.
Il sole scalda davvero tanto, troppo; fin dallo slalom donne di ieri ogni postazione, oltre pali di scorta, deve essere fornito di pala e sale per compattare la neve quando questa è troppo umida/bagnata. Questo ha significato portare decine di sacchi di sale da 25kg (sulle spalle con gli sci) lungo la pista.. ma tutto ha garantito, oltre al solito costante lavoro dei lisciatori, uguali condizioni di gara ad ogni atleta.
La prima manche è partita alle 10, ma alle 5.45 eravamo già in pista a tracciare e a risistemare quanto necessario, tra cui posizionare lungo tutta la pista, a destra e a sinistra, grosse scatole di fumogeni che avrebbero invaso di tricolore l’intero Col Drusciè a fine evento.
La gestione dell’accesso all’area di partenza, anche oggi di mia competenza, non ha avuto intoppi, salvo l’allenatore giapponese entratovi scivolando e aggrappandosi al sottoscritto, facendomi scivolare a mia volta.. nessuna vera conseguenza per entrambi ma avrà ripetuto per almeno 10 volte “solli, solli” (sorry, sorry..) con relativi generosi inchini.
Sembrava quasi di essere al motomondiale per i tanti ombrelli aperti sulle teste degli atleti per ripararli dal sole. La tensione prima del cancelletto era davvero tanta in tutti, solo il nostro Vinatzer aveva invece un’espressione davvero serena, quasi invidiabile. Lo stesso equilibrio mentale lo dimostra accettando di buon grado la medaglia “di legno”.
Appena sceso l’ultimo concorrente su tutti i canali radio di tutti i team, con un buon italiano, il massimo responsabile FIS presente a Cortina si è congratulato vivamente per l’ottimo lavoro fatto.. e mi è sembrato sincero, nei giorni scorsi non ha mai regalato complimenti gratuiti.
La tensione di tutti si scioglie come neve al sole, è finita ed è andata davvero bene. Ci sorridiamo tutti (almeno con gli occhi..) anche tra membri di team diversi.. è tutto un “grande… bravo.. brava..” e pollici alzati. Vorremmo tutti abbracciarci. Per la maggioranza degli occupati alla logistica gare ai Mondiali, l’impegno è iniziato anche 1 o 2 mesi prima del mio, mentre Cortina erano decenni che inseguiva di avere i Mondiali e da 5 che ci stava lavorando.
Sono convinto di aver lavorato in un team realmente eccellente, fatto di professionisti del settore di primissimo livello che mi hanno insegnato, pur già conoscendo benino il mondo dello sci, davvero tanto con fermezza e rispetto.
Ci concediamo un grande brindisi sullo splendido piazzale del rifugio Col Drusciè, dove arriva anche il simpatico e mitologico Hubertus Rudolph, messicano di origini nobili, 62 anni, al suo 19mo mondiale. Sulle nostre teste sorvolano i paracadutisti che sventolano le enormi bandiere dell’Italia e della FIS e vediamo alzarsi imponenti dalla pista i fumogeni tricolori.
Siamo poi tutti invitati ad un ultimo saluto (rigorosamente a norma anticovid) con la dirigenza dei Mondiali nel grande Lounge costruito per l’evento. Al suo interno splendide immagini d’epoca di una Cortina che da oltre cent’anni regala emozioni sulla neve si alternano a vetrate affacciate sulla conca innevata più bella del mondo.
Terminato ne esco contentissimo e nello stesso tempo malinconico, l’atmosfera è quella di una bellissima festa della quale restano solo i bicchieri da lavare.. ma questo (il grande lavoro di smontaggio e ripristino) non toccherà a me. Il mio compito è ora di sistemare nella mente le immagini, le emozioni e quanto imparato. Tantissima roba, vi assicuro. #Cortina2021 grazie e congratulazioni. Alle Olimpiadi 2026 non manca poi così tanto.