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I falsari più pericolosi sono quelli nel campo dell’amore

I falsari li troviamo in ogni campo. Più sofisticato e costoso è l’oggetto da imitare, più pericolosi sono per la società. Per scovare un falsario gretto basta poco, per acciuffarne uno raffinato, occorrono gli esperti. Il falsario, altro non è che un imbroglione. Imbrogliare il prossimo è un mestiere redditizio, antico e sempre nuovo.

I falsari più pericolosi? Quelli nel campo dell’amore. Amore ed egoismo, infatti, hanno i confini incerti. Accade sovente che il carnefice confonda la gelosia che lo tiene prigioniero, il desiderio di possesso che lo divora, la passione che brucia le sue carni, con l’amore. I falsari – in ogni campo – vanno osservati, studiati, monitorati. Occorre arrivare per tempo, prima che immettono, per esempio, in giro milioni di banconote false o costosissime imitazioni spacciandole per quadri d’autore. Occorrono investigatori bravi, che sappiano scovare anche le tracce più labili che lasciano in giro per bloccarli prima che avvenga il danno.

Abbiamo imparato a parlare, a camminare, a leggere, perché qualcuno ce lo ha insegnato. Maritain: «Per il cristiano l’uomo non nasce libero, nasce libero di diventare libero». Il cammino verso la libertà, correttamente intesa, è bello ma costa fatica, impegno; necessita di strumenti adatti e insegnanti preparati. Amare è molto più di un sentimento o un’emozione spontanei, è un’arte che si apprende e che richiede tempo, pazienza, capacità di osservazione, di empatia, di stupore. I falsari nel campo dell’amore, purtroppo, non si contano. Non poche volte, oltre a essere carnefici, sono essi stessi vitttime.

Don Mazzolari: « Badate al tiranno che si cela in ognuno di noi per ucciderlo ancora in fasce. È una cura radicale che se fosse eseguita come il vangelo ce la comanda, eliminerebbe il pericolo. Invece si bada a coltivarlo in tante maniere e con mille pretesti». Penso che una gran quantità di guai siano stati generati dall’inutile ansia di tanti adulti i quali riversano sui più piccoli le loro impazienze e le loro frustazioni.

“Presto, occorre fare presto. Correre, bisogna correre”. Per andare dove, però, magari essi stessi non lo sanno dire. L’importante è non rimanere indietro. E se per stare al passo si calpesta qualcuno, non è poi cosa tanto grave; se si scavalcano e si mortificano le regole, è peccato veniale. Non c’è niente di più patetico di un adulto che si veste, parla, agisce come se fosse un ragazzino; niente di più inquietante e preoccupante di una bambina incitata ad atteggiarsi a donna. “Non rubare” è un comandamento rivolto a tutti. Non rubare le cose, ma soprattutto l’identità, la dignità, la vita delle persone.

Gli adulti – tutti e a tutti i livelli – debbono smetterla di saccheggiare l’innocenza ai bambini, devono, invece, permettere loro di gustare, lentamente, dolcemente, le gioie, le emozioni, i sentimenti che ogni età porta con sé; devono convincersi, altresì, che senza buoni maestri, imparare a vivere, per i ragazzi è cosa ardua e dolorosa. Come nei cavalli allo stato brado, anche nell’uomo lasciato a se stesso, gli istinti primordiali prendono il sopravvento.

Occorre insegnare, aiutare, guidare, con la parola e con l’esempio, le generazioni che si affacciano alla finestra della vita. L’aquila non lascia volare i suoi piccoli fino a quando non è certa che ce la faranno a sfidare il vento, se lo facesse prima li condannerebbe a morte. Attenzione ai tempi, quindi. Ci ritroviamo, sconfitti e devastati, a piangere ancora troppi “femminicidi”, termine orribile che dice l’uccisione di una donna, in genere, per le mani dell’uomo che diceva di amarla. Si susseguono gli inviti a denunciare le violenze subite, da qualunque parte vengano, eppure non passa mese, in Italia e nel mondo, che non registri l’uccisione di una o più donne, per motivi “sentimentali”. Quello che impressiona a volte è la giovane età delle persone interessate. La domanda è d’obbligo: erano costoro stati educati e preparati a discernere l’amore vero dalla passione, dall’egoismo, dalla sopraffazione? La famiglia, la scuola, la società civile si sono fatti carico di insegnare loro a decifrare correttamente il difficile e affascinante alfabeto della coppia?

Ascoltiamo a riguardo il grande Chesterton:« La vita è la più romantica delle avventure, ma soltanto chi ha il cuore di avventuriero può comprenderlo». È vero. Sosteniamo i nostri ragazzi a non cedere alla comoda e disonesta arte dei falsari, a non farsi prepotenti camorristi nel girotondo della coppia, ma a guadagnarsi, con fatica e orgoglio, un cuore di avventurieri per vivere a gustare la più romantica delle avventure.

Maurizio Patriciello

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