Ho bisogno del contatto fisico, di due labbra stampate sulle guance
Sono sempre stata forte, positiva e propositiva, chi mi conosce lo sa. Ora inizio ad accusare questo ultimo anno, fisicamente e non solo. Sono stanca, stanca di questo senso perenne di incertezza, di numeri che predominano le nostre giornate e di solitudine profonda. Questo periodo ha messo a nudo le mie fragilità, mai come prima ho scoperto il bisogno che abbiamo innato del contatto fisico, di guardare in faccia le persone con tutte le loro espressioni, di condivisione, di libertà. Se tutto ciò viene minato viene meno anche tutto il resto.
Per un attimo voglio non pensare alla crisi economica, ma soffermarmi soltanto sulle privazioni fisiche e psicologiche, quelle che davamo per scontate, quelle che credevamo superflue. I nostri figli allo sbando, negli anziani sguardi rassegnati. Fa male.
Ho bisogno di abbracci, di sentire corpi attaccati al mio, di due labbra stampate sulla guancia, di ridere appoggiandomi ad un’amica per non cadere, di stringere una mano. Le risate sono sempre più amare, la voglia di uscire di casa è ormai inesistente. Non smetto di essere grata e di sentirmi fortunata, non fraintendetemi… Ho pur sempre la mia famiglia meravigliosa, i miei quadri, i miei scritti, le mie amiche, Golia e il suo fidato amore…ho tanto, tantissimo… ma parlo di un malessere più insidioso, più profondo. È proprio vero, se messi alla prova siamo molto più forti di quel che pensiamo ma non per questo meno fragili.
Perdonate lo sfogo, tra poco passerà e tornerò a cazzeggiare. Ah dimenticavo… domani è ancora domenica! P. S. Lo so che siete in tanti a sentirvi come me