L’uomo che portò il mondo sulle spalle: Joseph Ratzinger
Cosa dire di Joseph Ratzinger che non sia inutile, retorico, di troppo? Cosa dire di un Papa che ha scelto il silenzio?
“La gioia profonda del cuore è la precondizione del senso dell’umorismo, e così l’umorismo è, in qualche modo, la misura della fede. (…) Un qualche scrittore aveva detto che gli angeli possono volare perché non si prendono troppo sul serio. E noi forse potremmo anche volare un po’ di più, se non ci dessimo tanta importanza”. (Benedetto XVI)
È la citazione del Papa Emerito che porto sempre con me. Segno della sua umiltà nella sua grandezza. Del suo essere un umile servo nella vigna del Signore, gioioso servo, come disse il giorno della sua elezione nel 2005.
Il Papa fine teologo, colui che ci ha dimostrato che la Fede si fonda sulla Ragione o non è Fede, ci ha ricordato anche che è grande chi si fa piccolo, chi non si prende troppo sul serio. Ci ha insegnato che il Signore è capace di grande senso dell’umorismo, di prendersi gioco delle nostre debolezze per farcele superare, di scompaginare tutti i nostri serissimi piani perché i piani divini ci superano.
Ho amato i suoi scritti, la sua capacità di prendere per mano il lettore e fargli fare tutto il ragionamento, con un rigore e una tenerezza inimitabili, un modello.
Uomo mite e dolcissimo è stato definito da chi lo conosce di persona, Papa odiatissimo dal mainstream, tollerato da tanti cattolici, passerà alla storia per essere il Papa che ha rinunciato al suo posto, accusato di essere venuto meno al suo compito da tanti uomini che sono i primi a rifiutare il posto che è stato loro dato.
Sono certa che il significato e le conseguenze del suo gesto a noi comuni mortali sarà concesso di comprenderlo alla Fine, se non avremo pretese di aver già capito. Ma la Fine non è ancora giunta e nessun uomo ha in sé il potere di anticipare o ritardare la Fine, possiamo solo fare quello che ci è chiesto nel posto che ci è dato.
È vero, Benedetto XVI ha 93 anni e in ogni momento il Signore lo può richiamare a sé, ma ha ancora una parte nella Storia, che sia dalla Terra o dal Cielo non cambia molto ai fini della Storia. Cambia solo per chi si sente al sicuro con lui in vita. Ma i piani del Signore ci superano.
La sintesi migliore su di lui è stata scritta da Enzo Pennetta su Twitter, dove a commento della foto di Ratzinger in sedia rotelle che va a trovare il fratello malato ha scritto: …quando sono debole è allora che sono forte (2Cor 12,7-10).
L’ uomo umile servo di Dio che ha preso sulle spalle il mondo con una decisione incomprensibile secondo canoni umani.
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero» (Mt 11,28-30).
Belinda Bruni Selis
Belle parole . E bello leggere questi racconti.