I gravi fatti di Bibbiano continuano ad essere oscurati dalla stampa compiacente
Siamo in procinto di svolgere una seria ed attenta “Analisi” sulla STAMPA ed i suoi contorti meccanismi nel decorrere dei tempi.
Ci troviamo ad oggi un muro fatto di informazioni distorte e fuorvianti, una massa critica che non fa trapelare il disagio che in molti cercano di segnalare ed evidenziare. Una serie di “Notizie” volte a PILOTARE l’Opinione Pubblica, verso la Buona Fede di alcune azioni e proposte che, in un battito di ciglia, diventano legge e sanciscono le dinamiche di vita di milioni di Italiani in balia di misure che, applicate in sordina valgono la distruzione sempre più marcata dei “Diritti Umani” e la “limitazione della libertà personale”. Tutto questo abilmente celato dietro un’emergenza che occupa la gran parte della rassegna stampa quotidiana che ha la valenza di “Fumo negli Occhi”.
Siamo costantemente bombardati da una raffica di “notizie” presentate in tutte le salse, ma le portate di una certa RILEVANZA, molto spesso non trovano spazio all’interno delle maggiori testate giornalistiche e questo clima sta diventando sempre più insopportabile per chi, nel frattempo, porta avanti la vera lotta a Tutela dell’Infanzia e della Famiglia.
Nella cronologia abbiamo avuto modo di vedere un parlamento che si rivolta contro una maglietta che cita la frase, divenuta oramai un Tormentone “PARLATECI DI BIBBIANO”, nemmeno una smorfia altresì, quando in quelle stesse AULE, fa il suo ingresso Monica Cirinnà, con una t-shirt che promuove le “FAMIGLIE ARCOBALENO – Associazione Genitori Omosessuali” allora la domanda sorge spontanea, ci sono due pesi e due misure?
Si vogliono far passare solo le lotte che aggradano la “Maggioranza non eletta”?
Questa tanto misteriosa ideologia che le odierne femministe stanno cercando di inculcare, anche a mezzo della sevizia sui minori (vedi intercettazioni dei Casi di Bibbiano), ha uno scudo molto più forte della Tutela dell’Infanzia per definizione”?
Le forti correlazioni tra Cismai e l’associazione Hensel&Grethel non hanno scaturito nessuna conseguenza che mettesse in forte discussione questo Ente che pilota la formazione delle varie figure che operano all’interno della “Tutela” seppur ovvio che le linee guida, dettate anche da Claudio Foti, responsabile di innumerevoli allontanamenti ancora al vaglio della giustizia, si contrappongano ai diritti umani sanciti nella costituzione e nei diversi concordati internazionali in materia.
Eppure questa Istituzione, ancora ad oggi prosegue nei suoi intenti, interagendo attivamente con l’attuale governo, fomentato da alcune figure degli schieramenti politici che ad oggi escono in rassegna stampa con un eventuale stanziamento di 500 MILIONI per proseguire nelle loro pratiche di INTERVENTO PER LE FAMIGLIE
Già perché la dottrina viene esposta sotto forma di AIUTO, ma ci domandiamo come mai queste cospicue somme di denaro vengano stanziate puntualmente ad enti che perorano il Disgregamento del Nucleo Familiare e non vengano destinate alle famiglie, affinchè colmino le lacune economiche, preservandone l’integrità e l’interesse dei minori mentre questi schieramenti propongono l’allontanamento dei minori per indigenza economica, il più vile attentato ai diritti umani mai espresso ad oggi
Citando un articolo pervenuto ieri, da ItaliaOggi, a cura di Emanuela Micucci:
Il primo incontro con il premier Giuseppe Conte sarà in settimana. Così da «arrivare a un decreto bambini, che possa agganciarsi al prossimo Decreto Aprile e che comprende una tutela complessiva dei diritti socio-educativi dei minori». La richiesta è arrivata nei giorni da alcuni deputati e senatori di Pd e M5s. Un gruppo di lavoro trasversale alle forze di maggioranza al lavoro proprio per definire, spiegano, «una serie di proposte chiare e organiche, che nascono dall’ascolto e dal confronto con il Terzo Settore e le associazioni attive nel campo della tutela dell’infanzia e dell’adolescenza» che hanno dato vita alla petizione online «Che impatto avrà l’isolamento sui bambini invisibili?». Dalla dimensione emotiva alla socialità, fino al gioco e alla scoperta. Con un’attenzione particolare per le disabilità e le situazioni di fragilità economica e sociale. Non solo, quindi, istruzione e continuità didattica.
«La scuola a distanza aumenta le diseguaglianze», sottolinea Paolo Siani, deputato del Pd, ricordando quante famiglie, soprattutto al Sud, non hanno pc o wi-fi. Alimentando la povertà educativa nel nostro Paese. Divari educativi ancora più gravi per i bambini con bisogni educativi speciali o disturbi nell’apprendimento, privati in questo momento dei loro punti di riferimento. La scuola significa anche benessere e salute per i ragazzi che vivono in povertà assoluta 1 milione e 260 mila minori, un numero triplicatosi in dieci anni. Chiediamo uno stanziamento di 4-500 milioni di euro», spiega Rosa Maria Di Giorgio. Per intervenire soprattutto nei casi più difficili, già a rischio prima della quarantena. Come i 91 mila ragazzi vittime di maltrattamenti in famiglia, per i quali restare a casa, senza andare a scuola, senza contatti sociali e senza essere adeguatamente supportati, ha gravi ripercussioni sulla possibilità di favorire percorsi di prevenzione e accompagnamento. A chiedere al governo un piano bambini sono i dem Paola Boldrini, Vanna Iori, Rosa Maria Di Giorgi, Flavia Piccoli Nardelli e Paolo Siani. Insieme ai pentastellati Michela Montevecchi, Vittoria Casa, Paolo Lattanzio e alla deputata del gruppo misto Emanuela Rossini.
ItaliaOggi di Emanuela Micucci
Non sono chiare le fonti da cui si evincerebbero questi rilievi, che parlano di numeri abnormi di bambini in forte pregiudizio all’interno della famiglia, dato che si parla di un confronto con il terzo settore, ho come l’impressione che non si tratti di dati oggettivi ma di stime come al solito gonfiate ad arte per far apparire una situazione per cui si necessita di dare foraggio alle ben note associazioni che, dall’alba dei tempi lucrano sulla Tutela Minori, garantendosi in realtà spazio di azione avallata da un governo che ha completamente baypassato le proteste circa questa richiesta, per alcuni aspetti inopportuna, non dando la benchè minima risposta o possibilità di confronto alle associazioni che invece contrastano le linee guida del Cismai e di chi aderisce a questa dottrina che nel tempo ci ha dimostrato di calpestare impunemente i diritti umani del minore e del nucleo familiare per intero.
Ma tutto questo continua a verificarsi con l’ausilio della “Stampa Convenzionale” che non riserva il minimo spazio a chi si espone contro queste pratiche illegittime e circoscrive gli avvenimenti di Bibbiano a quella piccola cittadina nella provincia Emiliano-Romagnola.
A fronte di questa situazione surreale, la moltitudine delle segnalazioni pervenuta ai media delle grandi emittenti, dovrebbe sancire una realtà ben diversa da ciò che poi “passa” nei palinsesti Nazionali.
Abbiamo contezza di una situazione molto diversa, che ci spinge a dire, invece che “Bibbiano è tutta Italia e Veleno è OGNI GIORNO”