Attenti al gorilla! Realtà o Mistificazione? Che cosa interessa di più ai media?
E’ notizia di qualche giorno fa: allo Zoo di Cincinnati, nell’Ohio, un bambino cade nel recinto di un gorilla, e tenendo conto della pericolosità delle reazioni dell’animale, si decide di abbatterlo per evitare che potesse far male al piccolo. Immediatamente su tutte le testate giornalistiche viene riportata la notizia. Ma ciò che più che mi ha colpito è il tono col quale è stata riportata la notizia. A detta delle diverse testate giornalistiche (soprattutto Repubblica e Corriere della Sera), il Gorilla Harambe non era affatto pericoloso, anzi corredano la notizia con un video (ovviamente tagliato) in cui si mostra l’anima che si prende cura del bambino. E nei giorni seguenti giungono altre notizie, in cui si celebra il lutto per la morte dell’animale.
Vista così la cosa apparirebbe come una delle notizie secondarie, passando per una “stupidaggine”, ma se guardiamo più a fondo, in effetti, non lo è, anzi! Innanzitutto ciò che emerge è la sistematica falsificazione della realtà proposta dai media anche su argomenti dalla portata “minima”. E poi la cosa sconcertante è che la preoccupazione dei media è riportata quasi esclusivamente sulle sorti del gorilla e non del bambino. In effetti gira in rete un video integrale delle circostanze (https://www.youtube.com/watch?v=PMwkk06Pfsk), che mostra ben evidentemente la pericolosità delle reazioni incontrollate del gorilla spaventato.
Pertanto giungono alcune domande: perché quindi falsificare la realtà anche su cose meno importanti? A che pro? Perché poi la vita di un bambino in pericolo risulta meno importante di quella di un gorilla in uno zoo? Quale “antropologia” si nasconde dietro la mistificazione operata da questi giornali?
Nessuno ovviamente è lieto per la morte del gorilla, ma con un minimo di buon senso bisognerebbe capire che la vita di un bambino è molto più importante del sacrificio di un animale. Forse le cose potevano essere sistemate in un altro modo, forse le circostanze hanno obbligato a delle scelte immediate e forti, ma una cosa è chiara: la vita del bambino era molto più importante di quella del gorilla! E a tutti coloro che invece piangono la morte del gorilla, dedico di cuore “Il gorilla” di Fabrizio De André. Chissà che non apra la mente ad una migliore comprensione della vita!
Forse era l’unica cosa da fare, forse no…
L’unica certezza è che per l’ennesima volta, a causa dell’uomo, che sia la madre che non ha accudito il bambino, che siano i guardiani che non hanno provato ad addormentarlo, ci ha rimesso un animale…
E questa è una cosa triste…
Molto triste…