Quando i sentieri non bastano e vai alla ricerca del verticale
Negli ultimi anni per me “fuggire in montagna”è diventato un bisogno fisiologico ma anche terapeutico.
Proprio perché é una mia necessità mi sono formato per andarci con un corso di alpinismo, visto che mi accorgevo che mi affascinava ma rischiavo. I sentieri non mi bastavano e cercavo il verticale.
Preparavo la mia escursione di ieri da giorni valutando anche cambi di programma per qualsiasi motivo (venti, nuvole stazionarie o pioggia). Sempre avere un piano B! Anche il C!
In più avevo acquistato un gps portatile con la funzione alpinismo: fremevo per testare il mio nuovo giocattolo!
Ieri era cominciata male: fino a L’Aquila pioggerella e nuvole, già il mio umore cambiava.
Poi il “miracolo” uscendo ad Assergi e cominciando a salire: le nuvole rimanevano in basso e sopra di me sole e cielo azzurro.
Più guidavo verso Campo Imperatore più ringraziavo Dio per il suo regalo per me!
Inizio la mia ascesa al Corno Grande e notavo una nuvola stazionaria in vetta…arrivato poi al bivio del Sassone (2600mt), decido di intraprendere la via ferrata che porta al bivacco Bafile. Con me avevo caschetto imbrago e kit da ferrata e mi sono avventurato. La via ferrata era nuovissima hanno sostituito quella che feci già anni prima.
Ma la cosa più bella che vorrei raccontarvi é l’emozione di fermarsi su un picco, sedersi e dedicare mezz’ora a contemplare il panorama: lo sguardo spazia per kilometri e i pensieri a briglia sciolta iniziano a correre spaziando anche loro come fa lo sguardo, il silenzio inizia a diventare musica!
Ho ancora l’euforia in corpo! Mi sento migliore!
Vi invito a provarlo di persona! Incuriositevi! Cercate un picco sicuro dove sedervi e da dove si domina un ampia vista….. anche a pochi passi dalla strada e lasciate la mente libera!
Sono sicuro vi faccia bene.
Emanuele Roncaccia