Quando Giuda uscì a prendere le sigarette – un racconto di Giorgio Gibertini
Quella notte, l’odore del pane azzimo si mescolava al sudore delle nostre tuniche. Gesù ci aveva lavato i piedi come uno schiavo. Giuda—il nostro tesoriere, l’amico che sapeva sempre dove trovare un tetto o un piatto in più—taceva. Le dita giocherellavano con i borsellini legati alla cintura. Tlin. Tlin.
Poi accadde.
Gesù gli porse un pezzo di pane intinto:
«Quello che devi fare, fallo presto».
Giuda si alzò. La faccia tesa, il passo rapido.
«Finalmente!» sussurrò Tommaso, «sarà andato a comprare altro vino».
«O le sigarette per Pietro», aggiunsi io.
La porta sbatté dietro di lui.
Passò un’ora. Filippo tamburellava sul tavolo.
«Dove si sarà cacciato?»
Io guardai Gesù. Fissava la porta, gli occhi lucidi.
Strano, pensai. Sicuramente non per le sigarette.
Quando sentimmo i passi, era quasi mezzanotte. Ma non erano quelli di un uomo solo. Erano decine. Sandali, metallo, ordini urlati. La porta si spalancò.
Giuda era in prima fila, illuminato dalle torce.
«Salve, Rabbì», disse. E lo baciò.
Non un bacio d’affetto. Un bacio freddo, preciso. Come chi consegna un pacco e firma la ricevuta.
«Amico, per questo sei qui?», disse Gesù.
Fu allora che le vidi. Tra le dita di Giuda, strette come artigli, brillavano trenta monete d’argento. Una cadde. Rotolò.
Tlin.
Capii.
Non era uscito per le sigarette. Tre giorni dopo, seppi che Giuda aveva davvero comprato qualcosa quella notte: una corda!
Oggi non riesco a togliermi un pensiero dalla testa.
Giuda ci ha traditi quella notte, certamente il suo è stato il tradimento più grande ma noi dove eravamo?
Forse anche noi, senza volerlo, gli siamo stati lontani proprio quando aveva più bisogno.
Non abbiamo capito.
Non abbiamo visto.
Abbiamo pensato: “è solo stanco”, “avrà i suoi pensieri”, “passerà”.
E invece stava precipitando. E portava con sé anche noi, e il Maestro, l’umanità intera. Siamo tutti collegati.
Se l’avessimo ascoltato meglio.
Se ci fossimo accorti prima.
Avremmo potuto salvarlo. Salvare noi. Salvare Gesù.
Salvare l’umanità.
A volte siamo accanto a una persona cara… …ma non la conosciamo più. Fino al giorno in cui chiude la porta. E non torna più.
Aiutaci a chiedere aiuto Signore e a coglierne il bisogno in chi non sa chiederlo.
