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La normalità dell’Eroe: storie di uomini che hanno scelto di non voltarsi

Alen ha 21 anni e per lavoro si alza presto, fa consegne col furgone.

Un lunedì mattina di dicembre alla guida dalle parti di Reggio Emilia nota qualcosa di strano: una donna a terra grida aiuto, l’uomo a cavalcioni su di lei le tiene il collo, tante macchine ferme dietro ma nessuno che interviene.

Alen invece fa inversione, scende dal furgone, l’aggressore ha un coltello.

Il ragazzo tira via l’uomo nonostante questo continui a buttarsi sulla donna, finché l’arrivo dell’ambulanza lo fa scappare.

Non è un maciste, Alen, ma si è fermato, perché ha pensato a Giulia Cecchettin.

Francesco di Martino nella vita fa l’istruttore ai ragazzi della scuola calcio, e pure il maresciallo della Guardia di Finanza. Qualche giorno fa scende dal treno alla stazione di Paola dalle parti di Cosenza, e le antenne gli si drizzano: un uomo grida cercando di raggiungere una ragazza, lei sta correndo sui binari contro il treno in arrivo.

Il maresciallo si butta all’inseguimento pure lui, tira via la ragazza per il braccio, pochi istanti e il treno li sfiora.

Lei è fragile, voleva farla finita, ma la vita di una donna si salva se c’è qualcuno disposto a morire per lei.

Diego ha 16 anni è un diploma fresco fresco di bagnino. Un mercoledì pomeriggio è sulla torretta di guardia quando vede una donna dalla spiaggia che si sbraccia: la sua bimba di 5 anni è stata risucchiata al largo dalle onde col gonfiabile.

E Diego si tuffa. Nuota 300 metri, raggiunge la bambina terrorizzata, la mette in salvo con l’aiuto del collega in arrivo col pattino.

Perché pure se hai solo 16 anni, puoi essere salvezza.

Filippo dopo lo scientifico si è appassionato al teatro. Gli piace fare l’attore, ma non gli basta. Si specializza in clownterapia, porta sollievo alle persone che stanno male: ai bimbi nelle corsie, ma anche alle giovani pazienti ricoverate in strutture protette a causa di gravi disturbi alimentari.

Portare gioia col suo corpo, col suo sorriso, anche questa è salvezza.

Filippo muore per un malore, dando la vita per gli altri.

Questi sono gli uomini da raccontare ai nostri giovani.

Gli esempi veri, valorosi, più di qualsiasi predica.

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