Sono stanca della Storia che si ripete coi suoi errori, voglio la Pace!
Tra Berlino est e Berlino ovest c’era il Checkpoint Charlie, il posto di blocco più famoso tra quelli sulla linea del muro. Dove molti venivano fermati, molti provavano a scappare da una parte all’altra, e molti venivano catturati o freddati.
Oggi lì c’è il Museo del Muro, e dentro il museo è esposta questa foto qua: un soldato spaventato, un bambino biondo, il filo spinato in mezzo.
Nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961 la chiusura del confine tra Germania dell’est e Germania dell’ovest divenne operativa, senza preavviso: chi stava da una parte o dall’altra doveva rimanerci.
Il bimbo biondo proprio quella notte si trovava con suo papà nella parte ovest, era andato a trovare dei parenti. Magari i nonni gli zii i cuginetti, poco importa.
Importa che casa sua era nella parte est, insieme alla sua mamma e al resto della famiglia.
Al mattino, la scoperta. Non si può tornare indietro.
Ma il bimbo vuole la mamma, e il papà sceglie quello che nessun padre dovrebbe essere costretto a scegliere: porta il figlio sulla linea di filo spinato, che qualche tempo dopo sarebbe diventato un muro alto qualche metro.
E aspetta, e prega.
E qualcuno dall’alto ascolta. Perché lì c’è un soldato, un ragazzo, biondo pure lui.
Quindici anni più del bimbo, chissà come ci è finito sotto quella divisa.
Il miracolo è che sotto la divisa c’è ancora un cuore puro.
E il soldato fa passare il bambino abbassando il filo spinato, prendendolo in qualche modo, spaventosamente consapevole di rischiare la fucilazione sul posto per aver trasgredito un ordine militare. Vede ascolta sente quel bimbo che tiene le braccia tese avanti e vuole la mamma.
Dalle fonti si sa che quel soldato è stato beccato, redarguito, demansionato.
Ma la giustizia morale è stata più forte della paura.
Perché grida.
Il fatto è che la storia si ripete.
Il fatto è che i potenti giocano le loro pedine sorridendo, manco fosse un gigantesco risiko. Come se il sangue dei morti fosse acqua fresca. Come se i pianti dei bambini terrorizzati fossero una canzonetta allegra.
Il fatto è che non so voi, ma io mi sarei stancata di guardare la storia che si ripete.
