I cuoricini delle viole…
Lo so che oramai le parole cuoricini vi portano alla memoria la canzone sanremese dei Coma Cose ma botanicamente i cuoricini rappresentano le foglie di queste piante.
Viola violetta in ogni forma grammaticale ritroviamo una piantina semplice e umile, tanto da passare inosservata, anche se meriterebbe molta più attenzione nei giardini, ma anche negli orti moderni. Non è un caso che si chiami viola mammola: infatti, con il termine “mammola” si indicavano i bambini che dovevano ancora essere svezzati. Ecco che la Viola diventa mammola, ad indicare quel senso di fragilità, timidezza e sensibilità che contraddistingue appunto questo fiore che colora con delicatezza le freddi giornate invernali donando quel profumo intenso e misterioso alle nostre passeggiate tra i boschi.
Le viole (nome scientifico: Viola), appartengono alla famiglia delle violacea e sono comuni in tutto il mondo, soprattutto nelle regioni temperate. Esistono diverse varietà di viole, tra cui la più conosciuta è la viola del pensiero (Viola tricolor), ma ci sono anche molte altre specie con diverse forme e colori.
I fiori delle viole sono generalmente di piccole dimensioni, con petali dai colori che vanno dal viola al blu, dal bianco al giallo, e talvolta con sfumature o striature in contrasto. Hanno una forma caratteristica a “cuore” e una struttura che li rende facilmente riconoscibili. Le foglie sono di solito cuoriformi o ovali, di colore verde scuro, e talvolta presentano una leggera peluria sulla superficie. Alcune varietà di viola, come la viola odorata, sono anche molto profumate e vengono utilizzate in profumeria.
Nel linguaggio dei fiori la violetta assume un significato di innocenza e timidezza. Leggenda vuole che il nome del fiore derivi da un aneddoto legato al dio greco Apollo. Un giorno una ninfa rifiutò il corteggiamento della divinità, che la trasformò in una violetta per simboleggiarne il pudore, l’umiltà e la castità.

