Gesù incontra due donne
Praticamente ci sono due donne. Una piccola e una grande.
La grande ha un problema ginecologico serio. Da dodici anni perde sangue, che situazione.
Sta male, debole, anemizzata da paura. Non può avere figli.
Peggio ancora, al suo tempo per la legge ebraica il sangue rende impuri.
Sta poveretta quindi non può stare nella società, non può essere toccata da nessuno, tipo gioco della palla avvelenata e però la palla avvelenata è lei. Zero relazioni, zero amore, reietta senza colpa.
Una donna che maledice la sua femminilità.
Ora capita che si trovi a vederle passare davanti quel mitico Gesù, il guaritore. Ma sta circondato dalla folla per la miseria.
E allora lei, la palla avvelenata, fa una pazzia.
Nella folla ci si ficca sgomitando. Toccando tutti e mezzo mondo.
In pratica se qualcuno la riconosce è finita, dalle sue parti lapidano eh, mica no.
Disperata? Aivoglia.
Ma c’è altro.
Capisce che se la può giocare.
Che vale la pena avere fede in quell’uomo là, che non conosce ma che sa di buono. Buono serio.
È l’amore, che quando lo riconosci non te lo lasci scappare costi quel che costi.
Perché l’amore salva, senza troppe spiegazioni.
La seconda donna invece è piccoletta. Dodici anni. Quindi quando lei nasceva l’emorroissa cominciava a star male.
Ora però questa ragazzina è allettata, sta morendo.
Tutti la danno per spacciata.
Solo il padre amandola davvero ha fede che possa salvarsi.
Implora Gesù, lo va a chiamare.
E Gesù dice ok arrivo.
Arriva, però lei è già morta.
Ma “Sta solo dormendo”, dice.
Gli altri in casa lo pigliano in giro, eh zitto, vattene che è morta.
E allora che si fa.
Si fa che l’amore salva, ma non tutti ci credono, e allora chi non ci crede va fuori.
Gesù caccia tutti.
Fa rimanere solo chi ama davvero, i genitori della bimba.
Le dice alzati.
A quel punto lei sceglie. Si alza davvero.
Perché i miracoli richiedono la nostra volontà, nessun obbligo.
Quel giorno Gesù non ha salvato tutte le bimbe moribonde del mondo, né ha guarito tutte le emorragiche della terra.
Ma loro due sì.
Perché l’amore è misterioso.
Ma salva sempre dalla morte.
E dà la speranza per far nuove tutte le cose.