famigliagli altri siamo noi

Mamma per un giorno, mamma per sempre

Non ricordo cosa ho mangiato ieri.

Ma gennaio e febbraio di nove anni fa li tengo impressi nel cervello a fuoco.

Sono quei fatti strani della memoria. Certe cose ti vibrano dentro per sempre, probabilmente perché devono continuare a parlarti pure dopo, e non sono mai finite davvero.

Comunque i figli non si dimenticano mai. Nemmeno se sono lunghi pochi millimetri, nemmeno se non li hai stretti mai al seno, nemmeno se non ti hanno mai chiamata mamma.

Sono figli punto.

E non lo dico io eh, la mia altissima sublimissima etica o spiegazioni teologiche che potremmo stare qui a farci notte.

No no.

Lo dicono le mie dita che in questo momento stanno tremando, le lacrime che spingono, e il cuore che batte più forte da quando ho ripreso in mano queste carte.

Che non le riprendo in mano mai, eh, ma proprio mai. Perché in effetti ricordare sto cecetto di pochi millimetri fa parecchio male.

Ma è da un po’ di giorni che gennaio s’è avviato, e per me gennaio è Celeste.

È il ricordo delle scarpine bianche taglia 00 comprate per dare la notizia a mio marito.

E poi arriva febbraio, e l’ecografia dove il medico dice “signora, vede, l’embrione c’è, ma non c’è più il battito”.

Quindi nulla.

Non metto mai foto dei miei figli, ma la sua posso metterla, un bianco e nero che nove anni fa ha sancito per sempre l’esistenza di questo primo figlio e contemporaneamente il suo addio.

Un aDio che come ho scritto già da qualche parte, oltre la mancanza per quel bimbo che oggi non è, rassicura lo stesso.

Perché io lo so, lo do per certo proprio, che quando un giorno chiuderò gli occhi su sta terra Celeste sarà lì a prendersi finalmente il primo abbraccio della sua mamma.

Perciò la morte non mi fa poi così paura.

A tutte le donne che ci sono passate.

A quelle che vogliono dimenticare.

A quelle che non ne parlano.

A quelle che ne parlano ma si sentono dire che per un coso di pochi millimetri non si può soffrire.

Un abbraccio. E no doubt, la verità ce la portiamo scritta dentro, e dice più o meno così: mamma per un giorno, mamma per sempre.

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