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I social e la libertà di espressione: il cambiamento di Facebook!

UN FATTO EPOCALE – Il 7 gennaio pomeriggio è avvenuto un fatto praticamente epocale. Meta ha annunciato importanti cambiamenti in termini di censura e libertà di espressione.

In un video di 5 minuti pubblicato sul suo profilo, Mark in persona ha esordito dicendo “È ora di tornare alla libertà di espressione su Facebook e Instagram” e dichiarato l’intenzione di eliminare il programma di fact-checking negli Stati Uniti, sostituendolo con un sistema chiamato “Community Notes”, simile a quello utilizzato da X (precedentemente Twitter).

Zuckerberg ha riconosciuto che l’attuale sistema di moderazione ha portato a “troppi errori e un’eccessiva censura”, affermando: “Torneremo alle nostre radici e ci concentreremo sulla riduzione degli errori, sulla semplificazione delle nostre politiche e sul ripristino della libera espressione sulle nostre piattaforme”.

Inoltre, Meta prevede di semplificare le sue politiche sui contenuti, rimuovendo restrizioni su temi come genere e immigrazione, e di trasferire i team di moderazione dalla California al Texas, nel tentativo di ridurre i pregiudizi percepiti.

Questi cambiamenti avvengono in un contesto politico in evoluzione, con l’imminente insediamento del presidente Donald Trump, e sembrano riflettere un allineamento più stretto di Meta con l’amministrazione entrante.

Questi i punti salienti del discorso:

1. Rimozione dei fact-checker: Sostituiti da note della comunità, come sulla piattaforma “X”, considerate meno politicizzate e più efficaci;

2. Semplificazione delle politiche sui contenuti: Riduzione delle restrizioni su argomenti controversi per favorire un dibattito più aperto;

3. Riduzione degli errori di moderazione: Meno censura automatica, con priorità alle violazioni gravi e feedback diretto degli utenti;

4. Reintegrazione dei contenuti civici: Più spazio a post politici e di interesse pubblico, mantenendo un ambiente positivo;

5. Trasferimento dei team di moderazione: Dalla California al Texas, per ridurre i pregiudizi percepiti;

6. Collaborazione con il governo statunitense: Per contrastare leggi censorie globali e rafforzare la libertà di espressione.

Si tratta, anche con un appello diretto all’Amministrazione di Donald Trump, di una novità enormemente consistente.

Il vento sta cambiando davvero. In positivo.

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