Di buoni Padri è piena la terra
Ci sono i padri che scappano.
Quelli che davanti a un test positivo tagliano la corda.
Che dopo aver dato la vita una volta non sanno più continuare a darla giorno per giorno.
Vacci a capire, sarà la paura, sarà che nessuno gli ha insegnato l’amore, sarà che nessuno ha dato la vita per loro.
Poi ci sono i papà come Ioannes.
Che zitti zitti restano.
Lui davanti alla sua bambina è rimasto, e c’era di mezzo pure una malattia grossa.
E le operazioni i viaggi della speranza il tempo da dare tutto per lei.
Quando s’è capito che trovare un donatore di fegato compatibile con Melina non sarebbe stato semplice, che c’era la possibilità di perderla, ha detto prendete me.
Lo ha chiesto perentoriamente. Prendetevi metà del mio fegato e datelo a lei, al mio piccolo scricciolo di bimba di undici mesi che non arriva a pesare nemmeno otto chili. Salvatela.
Oh, guardate, con metà fegato si vive ma non è che sia una passeggiata di salute.
Però nella vita si sceglie. E a volte si fanno scelte grosse.
Conservare la propria vita, mettersi in salvo, o rischiare di perderla per uno scricciolo di figlia?
Ioannes ha scelto. E salvando lei ha salvato pure lui.
Perché è dando la propria vita che ci si salva.
L’ha detto Uno che di Salvezza la sa lunga. E mi sa che teneva ragione.
Grazie Ioannes per questa vita nutriente.
Ci ricordi che di Padri è piena la terra.
E finché ci saranno Padri, la morte non avrà l’ultima parola.