San Giuseppe Moscati, un grande uomo, un Santo
Che grande doc, Giuseppe.
Uno di quelli che quando dopo la visita uscendo gli dici grazie, lo pensi davvero di cuore.
Uno che fuori dallo studio non aveva la segretaria col pos ma un cestino con su la scritta “chi può metta qualcosa, chi ha bisogno prenda”.
Uno che per terapia consigliava i ricostituenti, e la messa quotidiana.
Che curava davvero, dentro e fuori.
Bravo, bravo tantissimo, stimatissimo.
Pure a Caruso, il famoso tenore, aveva azzeccato la diagnosi dove altri avevano toppato.
Fuori dallo studio di questo medico anomalo, che andava a messa ogni giorno e aveva scelto di restare celibe per darsi tutto alla professione, c’era la fila.
I poveri lo conoscevano bene, lo riconoscevano quando lui se ne andava nei vicoli di Napoli a portar medicine gratis ai dimenticati da tutti.
E furono i primi a piangere la sua morte.
Una morte bella, dolce, dopo l’ultima visita dell’ultimo giorno.
Accasciato sulla sua poltrona di medico, col suo cuore grande che aveva smesso di battere.
Con il dottor Moscati andava via un medico santo, e soprattutto un santo uomo.
Che aveva saputo amare gli ultimi prima di tutto, e negli ultimi aveva amato Chi lo aveva amato per primo.
San Giuseppe Moscati, medico dell’anima vero e bellissimo, prega per noi.