cultura

Dai libri alla realtà sull’esempio di Heinrich Schliemann

È tardi. Ma non ho sonno. Un po’ come quando ero piccolo. E facevo tardi a leggere e fantasticare.

Una sera un libro mi fece fare particolarmente tardi. Lo aveva scritto un tedesco, Heinrich Schliemann, e raccontava la storia della sua vita.

Suo padre, al posto delle fiabe della buonanotte, gli leggeva l’Iliade di Omero.

Giurò, divenuto adulto, che avrebbe ritrovato le antiche rovine di Troia. Era povero e di salute cagionevole. Ma riuscì a diventare uno scaltro imprenditore. Il suo segreto? Imparava facilmente da autodidatta qualsiasi lingua. Ne conosceva una ventina tra cui il greco antico. Voleva leggere da solo le storie degli antichi eroi greci.

Divenuto ricco, invece di spendere i suoi soldi in cose futili, decise di finanziare una spedizione archeologica, e realizzare il suo sogno di bambino: trovare Troia. Per farlo usò proprio il testo scritto di Omero, i versi dove descriveva la città di Priamo e la sua posizione. E ci riuscì!

Cioè capite?

Quest’uomo cosa fa con i suoi soldi? Organizza spedizioni per cercare il nostro passato e da una lezione di filologia storica a tutti. Non solo trova l’antica Troia, ma scopre che nello stesso sito, non c’è una sola città ma nove! E trova pure il tesoro di Priamo.

Da quel momento, da quando lessi quel libro a tarda notte, avrò avuto 14 anni, non solo ho cominciato a sognare di andare a Troia, ma Schliemann divenne un esempio per me. E come imprenditore lo è tutt’ora!!!

Schliemann non pago, dopo la spedizione in Anatolia, partì alla ricerca della tomba del prode Agammenone di Micene. E trovò anche quella! Con tanto di maschera d’oro, un capolavoro di arte orafa oggi conservata nel museo di Atene.

Per questo varcare la maestosa Porta dei Leoni, camminare tra le rovine di Micene e esplorare la tomba di Agamennone, è per me un’emozione fortissima.

Il Simone di oggi è lo stesso ragazzino che leggeva fino a tarda notte e sognava di diventare una sorta di Schliemann moderno. Fare affari, fare soldi, certo, ma studiare, studiare, cercare e di nuovo studiare e cercare. Un giorno poi, chissà, magari troverà il suo tesoro sepolto.

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