Luca, il medico che guardava oltre
Luca nella vita faceva il medico.
Quindi di default godeva di alcune caratteristiche abbastanza intriganti, tipo queste:
-originario di famiglia benestante, sapeva scrivere bene, perché aveva studiato e parecchio;
-sapeva osservare con occhio clinico le persone, e come ogni bravo medico riusciva a guardare un po’ oltre, dentro;
-aveva a cuore la scienza, la verità, i fatti. Quindi la sua non è una scrittura da corriere del popolo, per pigliare like. È cronaca comprovata da fonti oculari, scremata, rendicontata. Lo dice lui stesso in apertura al suo Vangelo, di aver raccolto testimonianze dirette per raccontare quello che racconta. Della serie guardate che qua si fanno le cose seriamente.
Nonostante non abbia conosciuto dal vivo Nostro Signore, sicuramente ha avuto di che parlarne almeno con Sua madre, Maria, con le donne che appartenevano al Suo seguito, e con buona parte degli apostoli tra cui Pietro, Marco, Barnaba.
Per di più, è stato amico compagno consigliere e assistente di Paolo per parecchi suoi viaggi, compreso quello verso Roma, dove sappiamo la fine che tocca al buon Paolo.
Luca quindi ha avuto il privilegio di toccare con mano, con le orecchie e con gli occhi, chi aveva ascoltato visto toccato Nostro Signore. E fa domande, e ascolta attentamente le risposte.
Ci tiene a scrivere una storia fatta bene, utile per chi come lui ha sete di capire la verità.
Ecco perché, ad esempio, è l’unico a raccontare dello spavento di Maria e Giuseppe quella volta che il Figliolo dodicenne gli si perse per andare a parlare tra i dottori nel tempio.
Perché la verità è che pure Nostro Signore ha fatto prendere gli accidenti ai genitori, e questa cosa meritava una citazione.
Infine, Luca conosce la misericordia.
Perché ha a che fare con i malati, con la sofferenza, con la vita che è un soffio e ha bisogno di salvezza.
Ecco perché nel suo Vangelo si sente tanto il peso della mitezza, dell’annuncio buono di una gioia piena possibile, della speranza.
Patrono e protettore dei medici, dei chirurghi e pure dei pittori, ha dalla sua il bue, l’animale mite e placido per antonomasia.
San Luca prega per noi!