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Dobbiamo ficcare sotto gli occhi dei nostri ragazzi esempi veri

Il suicidio è la seconda causa di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni nell’Unione Europea.

La prima, gli incidenti stradali.

Cioè quando nel nostro florido occidente accade che un ragazzo muoia, la probabilità che a togliergli la vita sia stata la sua mano è altissima.

Questa provocazione alle nostre certezze di adulti che si sfasciano di lavoro per garantire benessere ai figli che ci crescono velocemente sotto gli occhi, mi martella in testa da due giorni.

Da quando un’insegnante mi ha scritto che nella scuola di fianco alla sua una ragazza di 16 anni è andata in bagno, e da lì non è tornata più.

Oggi un altro messaggio, stavolta un ragazzo, ancora più giovane.

E intanto al parco l’altra settimana il bambino va puntando pistole alle tempie delle bambine.

E poi ci sono quelle due ragazzine, troppo piccole per starsene sole al semaforo di una grande città. Il trucco sfatto e lo sguardo allucinato alle sei di domenica mattina.

E vedi in treno questo bimbino delle elementari col telefono in mano, sullo schermo non un cartone ma lo youtuber, e il papà intanto gli sistema le cuffiette per fargli sentire meglio. Ma quel gesto di tenerezza seppur scellerata al figlio non arriva, il suo cervello è coibentato di monnezza.

E perciò.

Quando nostro figlio di sette anni oggi in auto mi ha chiesto raccontami una storia, ho iniziato a parlare di un bambino nato come tutti gli altri, che però scopre di avere una malattia, grossa.

E crescendo soffre, ma capisce pure che la vita può essere meravigliosa uguale.

Sì gli ho raccontato la storia di Sammy.

E gli ho fatto vedere pure l’intervista in cui dice la frase nella foto qui sopra.

E non ho aggiunto altro.

Ma nostro figlio ha ascoltato, e guardato tutto, e poi ha detto che bella storia.

Penso che questo ci resta.

Svegliarci.

E alzarci contro il vuoto di senso che preme da tutte le parti, contro la trap che urla rabbia e violenza come unica soluzione all’ingiustizia e al dolore.

Dobbiamo ficcare sotto gli occhi di sti ragazzi esempi veri.

Di una vita che vale la pena vivere sempre, perché il dolore è il posto in cui il senso della vita ti viene a cercare.

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