La preghiera – un racconto di Benedetta Bindi
“La preghiera è la voce di un “io” che brancola, che procede a tentoni, in cerca di un “Tu”. (Udienza generale, 13 maggio 2020) – Papa Francesco
Ieri sera sono andato in una bella vineria del centro, ero con un mio caro amico, Gino. Ci conosciamo dai tempi del liceo.
Io sono sempre stato un gran chiacchierone, lui invece più cresceva, più diventava taciturno. Questa sua caratteristica non gli è passata. Se io sono un bravo oratore, lui è un ottimo uditore.
Ascolta con interesse, poi ti dice poche parole, quelle giuste, essenziali.
Abbiamo entrambi ancora molti capelli, ma il nostro fisico lascia a desiderare. Io ho una discreta pancia, lui più il tempo passa, e più si fa secco. E anche su questo punto ci troviamo, dovremmo andare in palestra entrambi e per pigrizia non lo facciamo. Invece convincerci a rinunciare alle nostre partite di calcetto, nessuna delle nostre mogli ci è mai riuscita.
Quello che si prova a entrare sudato sotto la doccia, insieme al nostro gruppo di dieci attempati, mi da sempre una particolare gioia. Dopo che ci siamo anche insultati in campo, ceniamo allegri alla pizzeria del club sportivo. Io tra birre e supplì, recupero in pochi minuti le calorie perse. Ma va bene così, la dieta si fa in solitudine , non in compagnia.
Con gli altri amici parlo, ma sono chiacchiere, non discorsi seri. Solo con Gino invece …davanti a un bicchiere di vino filosofeggio.
Ieri discutevo sul grave rischio che corriamo tutti noi: l’inaridimento dello spirito.
Lo noto a volte in mio figlio, in me in alcune circostanze, nella nostra società di continuo. L’attrattiva per le cose terrene è portata all’esasperazione, sui social personaggi famosi indicano nelle donne, nei soldi, nelle auto l’unico raggiungimento possibile per essere felici.
Se un cristiano vuole conservare viva la fede, deve pregare, non c’è altra soluzione, perdersi è sin troppo facile.
Spesso mio figlio mi preoccupa, non manifesta i suoi desideri, non mi parla dei suoi amici, desidera le belle vacanze, i bei locali, cose futili. Fa quello che deve fare, non posso lamentarmi, studia da un anno alla facoltà d’ ingegneria e se la cava. La sera a volte esce e torna a notte fonda, se non al mattino: è normale divertirsi alla sua età però….
A pregare non ci pensa, almeno credo, andare in chiesa non ne parliamo. Io e mia moglie siamo cattolici praticanti, ma il nostro esempio non gli basta. Mi è venuta in mente Monica, la mamma di Sant’Agostino. Lei ha supplicato Dio perché suo figlio trovasse la fede. Ieri ho detto a Gino che lo faccio anch’io, per mio figlio, prego.
Gli ho raccontato il percorso di questa grande donna, che mai ha dubitato di non essere aiutata. Monica ha pregato con costanza e Dio l’ha ascoltata. Sant’ Agostino si è convertito.
Il punto di contatto tra l’azione di Dio e quello dell’uomo, trovo sia la cosa più affascinante e misteriosa che esista.
La fede ci da la certezza che al di sopra di noi stia il cuore del Signore, che agisce e guida le cose nel profondo.
Gino beveva il suo vino e mi guardava, mentre io facevo una lezione di teologia. Non ha figli, lui e Loredana non ne hanno avuti, ma tanti ne hanno adottati a distanza. Spesso vanno in Africa, nelle missioni, hanno un cuore grande. L’altra sera guardandomi serio mi ha detto: “ hai ragione Roberto, la spiritualità sfugge dalla mani di molti, non la sentono perché non è tattile, non appare interessante. Questo però non succederà a tuo figlio, lui è diverso …lo conosco da quando è bambino, stai tranquillo. Un giorno ti stupirà”. Sono andato a casa felice, Gino riesce sempre a farmi tornare il buon umore.
Mentre mi addormentavo mi sono venute in mente le parole di Alessandro Manzoni: ” l’uomo non è mai così grande , come quando si inginocchia davanti a Dio”. Poi ho accarezzato la nuca di mia moglie che dormiva , ho incrociato le dita e poco dopo mi sono addormentato.