Educare all’autonomia
I bambini che tornano a casa da soli alle medie dovranno farsene una ragione. Poiché hanno meno di 14 anni e una legge nazionale a tutela dei minori se ne occupa per la loro incolumità, dovranno aspettare un adulto all’uscita della classe, genitori, nonni o comunque un “grande” fidato che li accompagni, li prenda per mano. Questo è l’intervento del Ministro Valeria Fedeli, che ricorda la gravissima responsabilità di genitori ed insegnanti relativamente all’incolumità e alla sicurezza degli alunni che frequentano la scuola secondaria di primo grado. Non entro direttamente nel merito della normativa, che chiaramente dà ragione al Ministro Fedeli, ma vorrei sottolineare l’aspetto antropologico ed umano della questione, e cioè la responsabilizzazione degli adolescenti. Viviamo in un’epoca in cui tutto deve essere controllato dalla legge, e gli argini che si costruiscono sono insormontabili, roccaforti del diritto, che in caso di sinistro deve individuare immediatamente il responsabile da punire (in questo caso gli insegnanti). Il mio non è un invito alla deresponsabilizzazione, ma una riflessione sul modo in cui si vive oggi.
Pertanto mi fa sorridere (amaro) un ministro dell’Istruzione che indica come strumento didattico lo smartphone e nello stesso tempo “invita” i genitori ad andare a prendere da scuola i ragazzini delle medie, facendo peraltro ricadere sugli insegnanti un’altra grossa responsabilità: quella del tragitto scuola-casa. Mi fa sorridere perché questo è emblematico della chiusura gretta nella quale stiamo spingendo i nostri ragazzi, che saranno sempre più abili nello smanettare con la tecnologia, ma sempre più impreparati ad affrontare la vita, visto che anche un semplice tornare a casa diventa un problema. Tutti noi siam cresciuti educati all’autonomia ed è importante per un adolescente prendere il suo spazio, prendere il suo tempo, proprio perché deve crescere, deve imparare passo dopo passo a diventare adulto. Invece che puntare sulla responsabilità, per le nuove generazioni ci rassicura l’individualismo e un agorafobico senso di “sicurezza” (che poi sono i tratti distintivi della decadenza della nostra società). Credo quindi che sia fondamentale per la nostra epoca gettare via l’isteria ansiogena del controllo e credere un po’ di più nella libertà!