Un albergo a misura di famiglia con bambini
Ci siamo concessi tre giorni di vacanza sotto le feste, e non si sa come ma abbiamo beccato un albergo surreale.
Con uno stanzone totalmente adibito ad area gioco per i bimbi, tappeti morbidi libri dondoli puzzle tavolino fogli e colori.
Quando ci sono entrata la prima volta volevo abbracciare la signora all’accoglienza e piangere.
Ho potuto leggere mentre i bimbi giocavano, leggere! Spatasciata su un cuscinone. Non so se ricapiterà mai nel prossimo lustro. La stessa santa donna ci ha pure portato la tisana, e a quel punto la tentazione di fare il cambio residenza s’è fatta prorompente.
Chi lavora in questa struttura deve avere un master in pazienza di Giobbe, oltre a una certa inclinazione al martirio. Per rspondere a tutte le domande dei nostri minions, che hanno dieci anni in due, ve lo assicuro pure la Montessori a una certa uscirebbe a fumarsi una sigaretta.
E nulla. Ho sperimentato sulla pelle come cambia in meglio la nostra vita quando si incrociano persone che amano prendersi cura delle famiglie, e che lo fanno non solo perchè è un lavoro ma per semplice e puro piacere. Una roba pazzesca.
E no, non abbiamo dovuto spendere cifre livellate ai servizi, al contrario, inferiori alla media.
Si è trattato di incontrare le persone giuste, che amano gli esseri umani compresi quelli sotto il metro. Non è così scontato, in una realtà oggettiva dove ad avere bimbi che parlano mentre mangiano seduti da qualche parte ci si sente in imbarazzo per paura di dare fastidio.
No certo non è sempre così drammatico, ma sta diventando così.
Mentre sviluppiamo inclusività su tutti i fronti offrendo servizi per qualsiasi esigenza volta alla soddisfazione e al benessere adulto, da più parti la famiglia con figli è relegabile a spazi childfriendly, manco fosse una specie rara. O forse lo è davvero.
Comunque se chi si occupa del prossimo ci mette il cuore lo senti forte, perché fa sentire a casa tutti compresi i bambini, bisognosi di essere accolti sempre, insieme ai loro mille perché.