Prendere 2 piccioni con una fava
È un proverbio usato per esaltare la bravura di chi riesce a conseguire, in un colpo solo, due risultati favorevoli. L’espressione deriva probabilmente da un metodo di caccia al piccione che prevedeva l’uso di un filo a un’estremità del quale era legata una grossa fava secca. Una volta inghiottita l’esca il piccione non era più in grado di espellerla, proprio come il pesce che abbocca all’amo.
Le fave sono i semi della pianta Vicia faba, appartenente alla famiglia delle Leguminose. Si possono consumare fresche o secche.
La fava non va confusa con il favino (Vicia faba minor), che produce baccelli piccoli e duri e che si usa prevalentemente per il sovescio e per l’alimentazione animale.
Le fave maturano all’interno dei baccelli cerosi e spessi, le radice fittonanti arrivano in profondità nel terreno: le ramificazioni laterali delle radici ospitano dei tubercoli che contengono il Rhizobium Legaminosarum, un batterio in grado di fissare l’azoto nel terreno, ed è per questo motivo che è particolarmente adatta a preparare i terreni per altre coltivazioni stagionali durante il periodo di riposo.
Le fave fresche sono un legume molto nutriente e poco calorico; le fave secche sono circa 4 volte più caloriche di quelle fresche.
Le fave fresche contengono Levodopa (o L-dopa), un’aminoacido che aiuta a migliorare la concentrazione di dopamina nel cervello.La Levodopa è il principio attivo dei principali farmaci utilizzati nella terapia del Morbo di Parkinson; le fave, quindi, sono attualmente oggetto di diversi studi che hanno lo scopo di valutare l’effettivo beneficio che possono apportare nella cura di questa patologia.Le fave hanno una buona quota di ferro e di vitamina C che ne favorisce l’assorbimento, sono quindi indicate nelle anemie. Essendo molto ricche di fibra alimentare favoriscono il buon funzionamento dell’intestino. Sono inoltre diuretiche e benefiche per reni e apparato urinario.