Il patto del silenzio: il bullismo visto con gli occhi di una bambina – di Alberto Pellai
Nora entra nella scuola primaria frequentata anche da Abel, il fratello maggiore che è vittima di bullismo. Quando Nora scopre ciò che accade ad Abel, vorrebbe aiutarlo e metterlo in salvo. Ma lui invece le intima di mantenere il silenzio con tutti in relazione alla sofferenza che sta vivendo e ai soprusi di cui è costantemente fatto oggetto. Così Abel resta completamente in balia della prepotenza di chi lo vittimizza, fino a quando decide di farsi giustizia da sé e di ribaltare la situazione, facendo subire ad altri bambini ciò di cui lui stesso è vittima.
“Il patto del silenzio” è un film profondo e sconvolgente allo stesso tempo. Ci mostra il disorientamento di una bambina che entra in un mondo in cui la violenza rappresenta un codice di affermazione di un potere prepotente e mal-educato, in un territorio dove ogni forma di empatia e di solidarietà sembrano divenute latenti e vacanti.
La scuola in cui si muove Nora è una scuola in cui si fanno molte attività interessanti (nuoto, altri sport, apprendimenti di varia natura), ma in cui il filo rosso che consente di acquisire anche una competenza emotiva e relazionale sembra essersi interrotto e non tenere in connessione più niente e nessuno. Gli adulti sono didatti e non maestri, in questa scuola. Vedono quello che c’è davanti ai loro occhi, ma non quello che invece accade nei corridoi, negli angoli del cortile, fuori dallo spettro della loro visuale. E non riescono nemmeno più ad afferrare quel senso di impotenza e smarrimento, di solitudine e isolamento emotivo con cui, i bambini che hanno problemi, si muovono nei corridoi e nel territorio della scuola.
Nora di tutto questo è protagonista e testimone. Il film è tutto raccontato attraverso gli sguardi di una bambina: la videocamera della regista è sempre posta all’altezza degli occhi di Nora. Gli adulti appaiono quasi sempre fuori fuoco e senza volto. Il patto del silenzio è il film del mese che ho scelto per la rubrica Schermi di famiglia su Family Health.