Buongiorno alle donne che pensano più alle soluzioni che ai problemi e per questo amano, educano, lavorano, soffrono, sorridono
L’8 marzo non è tanto un giorno per festeggiare ma piuttosto un’occasione per pregare e riflettere, sulle condizioni di tantissime donne nel mondo e nemmeno tanto lontane da noi. Le schiave bambine, le donne maltrattate e abusate, le donne invisibili, quelle sfruttate e vendute, le donne torturate, le bambine mutilate, le donne che non possono studiare, né parlare, né scegliersi il marito, le donne considerate solo una proprietà alla pari di un cavallo o un campo, le donne disperate che non riescono a sfamare i propri figli, quelle sfigurate, molestate, perseguitate, uccise nel corpo o nello spirito…
L’8 marzo non è un giorno per gli eccessi, bensì un’occasione per riflettere e pregare perché il ruolo delle donne sia più apprezzato e valorizzato in ogni nazione del mondo
Buongiorno alle donne che pensano più alle soluzioni che ai problemi. Che per questo amano, educano, lavorano, soffrono, sorridono. Fanno tutto con passione, con generosità, con fermezza, con sincerità.
E non perdono mai la dignità e il sorriso, le donne. A quelle che non vogliono regali dagli uomini, perché sanno conquistarsi tutto. Perché sono arrendevoli nelle piccole cose,quanto determinate nelle cose che contano.
Buongiorno alle donne che percorrono strade in salita, piene di curve e di tornanti. Solo loro sanno percorrerle, col cuore in gola e col sorriso nell’anima.
Ed arrivano sempre alla meta.
A quelle che sorridono quando vorrebbero piangere, cantano quando vorrebbero gridare e ridono anche quando dentro piangono.
Si ribellano alle ingiustizie e lottano per ciò in cui credono. Perché sono donne. Perché sono speciali.
Buongiorno a tutti, ma proprio a tutti, nessuno escluso.
Con un sorriso.
Sono creature fatte di spirito e di carne, propositive, attive, gravide di futuro, come la donna dell’Apocalisse
(Ap 12,1-16).
Hanno un istinto speciale per la verità. Ritrovano se stesse e insieme inventano quello che prima non c’era e che con loro c’è. Innescano processi irreversibili, che fanno camminare il bene della storia. Possiedono un centro interiore, dal quale dirigono le azioni. Le loro scelte sanno di futuro. Questo le rende autrici di reale. Oh, ce ne sono tante! Non c’è bisogno di figurare sui libri per esistere. Sono le nostre madri o nonne, tutte le volte che hanno agito così. L’azione nuova, l’azione efficace, non ha bisogno di essere eclatante, né di essere vista; un semplice gesto, anche compiuto in segreto, può bastare. Però conoscerle aiuta. Ci aiutano a diventare più grandi di noi stesse, di come ancora non siamo e già sentiamo di voler diventare ”.
Di Blasi Maria Luisa