Giornata del Laicato Calasanziano
A tutti i fratelli e sorelle laici che vivono il carisma calasanziano
Carissimi ,
quest’anno è dedicato dalla nostra congregazione ad approfondire, riflettere e pregare per la vocazione come ‘Il sì che cambia tutto’.
In questa cornice viviamo oggi la giornata del Laicato Calasanziano: ricordando Gemma Donati, sorella di Madre Celestina e prima laica calasanziana, celebriamo la vocazione laicale calasanziana, preziosa e profetica, di ciascuno di voi!
Il sì che cambia tutto: vi invito a dedicare un momento a questa tematica,nei prossimi giorni, attraverso la lettura personale e la riflessione. Vi propongo qua di seguito due piccoli testi, semplici ed essenziali.
Certa che i sì all’amore seminati nei solchi delle vostre giornate porteranno a grandi raccolti, vi invito a sentirci ‘un cuor solo ed un’anima sola’, sulle orme di Madre Celestina e di Gemma.
Lontani geograficamente ma uniti dallo Spirito nel servizio educativo, siamo famiglia calasanziana!
Con fraterna gratitudine
suor Tiziana
Il sì che cambia tutto
La volontà di Dio si presenta in ogni istante, per ogni minima circostanza, come un mare immenso in cui dobbiamo gettarci a nuoto con piena fiducia, senza volere neppure guardare le onde che incalzano.
Madre Celestina
Dire sì è ascoltare e scegliere. Dire sì è impegnarsi e rischiare. Dire sì è accogliere Dio che è Amore.
Noi calasanziani rispondiamo SÌ a Gesù che chiede: ‘Lasciate che i bimbi vengano a me’. E così dal sì di San Giuseppe Calasanzio nascono IMPEGNO, CULTURA, LIBERTÀ, FEDE, GIOIA.
Anche Madre Celestina ha risposto SÌ a Gesù nei piccoli, anche lei è calasanziana. Dal suo SÌ scaturiscono TENEREZZA, OPEROSITÀ, GIUSTIZIA, CALORE, ACCOGLIENZA.
Dopo di loro tutti i nostri piccoli sì calasanziani fanno questo: mostrano ai bambini l’Amore, attraverso la nostra presenza allegra e amorevole. È così, senza far troppo rumore, cambiamo la loro storia…
Chi dice SÌ cambia la propria vita: la cambia perché trova pianezza, libertà e gioia. Ma i SÌ all’amore vanno oltre la felicità personale: provocano un circolo virtuoso di cambiamenti. Chi accoglie il SÌ cambia, la realtà attorno a lui cambia, i bambini che incontra cambiano; cambia il mondo e cambia la storia. Ecco che ogni SÌ diventa sorgente di bellezza per tutti, anche per chi non dice sì. È lievito nella pasta dell’umanità. In silenzio la fermenta e lentamente la rende migliore.
È così che il SÌ all’amore cambia tutto!
La vocazione calasanziana: sì all’Amore nel servizio educativo
Il nostro carisma nasce a Firenze dove, nel 1889, madre Celestina Donati e padre Celestino Zini fondano le suore calasanziane, una congregazione femminile ispirata ai principi di educazione integrale e di promozione sociale di San Giuseppe Calasanzio. La piccola congregazione si caratterizza immediatamente come un istituto dedito all’educazione delle bambine con particolari bisogni socio-familiari: accoglie ed accudisce bambine che non hanno in famiglia la possibilità di crescere con serenità e di ricevere una adeguata educazione. Quelle che vivono con le prime comunità calasanziane sono bambine con problemi sociali, di povertà, di delinquenza, in particolare figlie di genitori detenuti; queste trovano nelle ‘Oasi Calasanziane’ un luogo dove fermarsi e riprendere le forze, dove prepararsi ad affrontare il viaggio della vita . Le suore calasanziane le accolgono, si prendono cura di loro, le educano con la finalità di fornire un’educazione e una istruzione che permetta loro di essere un domani donne in gamba, madri di famiglia, buone cristiane. Fanno il possibile affinché Dio, Padre amorevole e provvidente, sia presente attraverso la loro cura materna nella storia di ogni bambina che arriva nelle Oasi.
L’educazione calasanziana da quell’inizio ad oggi cerca di essere azione della Provvidenza di Dio nella storia: ancora oggi le suore calasanziane e tutti gli insegnanti, educatori ed amici che condividono il loro carisma si impegnano per collaborare con il Suo progetto di giustizia e di amore. Si propongono di promuovere nelle Oasi un clima educativo caldo ed accogliente ed una educazione bella, semplice e significativa nella vita dei bambini e dei ragazzi, che risponda ai bisogni socio-culturali. Così i centri educativi e le scuole calasanziane sono fucine di integrazione e di sensibilizzazione sociale, dove i bambini sperimentano la ricchezza della diversità e l’importanza di far parte di una comunità che accoglie, che educa e che rieduca, animata da spirito di corresponsabilità e di partecipazione.
Ieri come oggi essere educatori calasanziani, significa impegnarsi a dare a tutti i bambini la stessa possibilità di riuscita nella vita attraverso un’educazione calda ed esigente allo stesso tempo.
L’educatore calasanziano ha una fisionomia ben precisa, uno stile educativo che lo caratterizza:
- Si fa piccolo tra i piccoli. Si abbassa all’altezza dei bambini, si mette accanto a loro per aiutarli a scoprire la propria strada nella vita. Li ama lasciandoli liberi, proiettandoli nel futuro.
- È testimone di fede e di speranza. Consapevole delle difficoltà ma sempre pieno di fiducia e di speranza perché sa che Dio Provvidente è presente nella storia in noi ed al di là di noi.
- È felice ed ‘allegrino’, come diceva Madre Celestina. Vivere a contatto con i bambini ed aiutarli a crescere è bello e divertente.
- È operoso. Si rimbocca le maniche e si dà da fare. È operaio nel campo del mondo, nel nostro tempo. Semina nei bambini ben sapendo che non sarà lui a mietere il raccolto, ma che sarà l’umanità del domani a vedere e godere dei frutti che lui oggi coltiva.
- È parte di una comunità. L’educatore calasanziano sa che L’educazione ha una componente comunitaria imprescindibile: educare è responsabilità di una comunità educante, non può essere riconducibile ad una sola persona, chiama al confronto, alla condivisione di valori e di regole, alla corresponsabilità, al sostegno reciproco.
Tutto questo è possibile perché gli educatori e le educatrici calasanziani sono uomini e donne del sì: mettono se stessi al servizio di Dio che interviene nella storia con amore provvidenziale, servendosi di loro per portare ai bambini cure amorevoli e formazione. Attraverso il servizio educativo gli educatori calasanziani rispondono al bisogno più intimo e profondo scritto nella natura umana: essere dono per gli altri, realizzare cose belle, cose buone, uscire da sé e diventare parte del tutto con la comunità umana che cresce, che si realizza che si dona.
Suor Tiziana Barattini – vai al sito