Alternativa-Mente Re! (introduzione al Vangelo della Domenica)
La Buona Novella – Introduzione al Vangelo della Domenica – XXXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO / B Gv 18,33b-37
Alternativa-Mente Re!
Concludiamo un altro anno liturgico con la solennità di Gesù Cristo Re dell’universo, accompagnati dalla pericope del Quarto Vangelo che pone Cristo davanti a un procuratore dell’Impero romano, di nome Ponzio Pilato. È accusato dai Giudei di essersi posto contro la Legge, contro il popolo, contro Dio stesso e – udite udite –contro Cesare. Calunnie infamanti, per condurlo semplicemente sul patibolo e così porre fine a un pericolo serio per lo strapotere religioso e clericale del Sinedrio, dei sacerdoti, degli scribi e dei farisei.
Davanti alla domanda del procuratore Gesù non risponde, ma reagisce con un’altra domanda, se ciò che sostiene Pilato provenisse dalla sua mente o fosse stato riportato da altri. E Pilato non sa come difendersi, smascherato dalla Verità che gli sta dinanzi: il Figlio dell’Uomo, il Messia, il Verbo incarnato. Inizia un dialogo tra loro due che assomiglia al teatro dell’assurdo di Samuel Beckett, fatto di frasi enigmatiche e misterioso che però conducono non all’illogicità e a qualcosa di irrazionale, ma “al paradosso di un Re spogliato di tutto, un Re condannato dai suoi e rifiutato”. Qui c’èla regalità assoluta e la manifestazione piena della Signoria di Cristo: l’amore non amato (San Francesco) ama sino alla fine, la verità respinta dalla menzogna sta davanti all’uomo più fragile, vulnerabile e codardo dei Vangeli.
Pilato rappresenta tutti noi. Quindi Gesù regna silente e fermo davanti alle nostre paure e vigliaccherie, non ci giudica nemmeno quando siamo in balìa di chi ci manovra col suo potere. Cristo sta. Davanti a noi. E vuole abitare dentro di noi. Vuole liberarci. Ecco la regalità.
Il nostro Re non è conquistatore, ma liberatore.
Il nostro Re non condanna, ma perdona.
Il nostro Re non conosce eserciti, ma comunità libere e felici.
Il nostro Re non si difende, perché la Verità si difende da sola.
Il nostro Re non è violento, è la Pace.
Ecco il nostro Re, inchiodato al legno, muto di fronte ai suoi carnefici, non remissivo ma ostinatamente nonviolento fino alla fine, regnante nella sua proesistenza, nel suo donarsi totalmente all’umanità che anela a risorgere dalla paura, dal peccato, dalla tristezza, dall’isolamento e dal vuoto interiore.
Buona Domenica!
don Domenico Savio