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La povera donna che nessuno nota.

Siamo a un punto del Vangelo in cui Gesù ormai è stato rifiutato dal suo popolo. E proprio a questo punto il Maestro compie un gesto simbolico e si siede nel tempio di fronte al tesoro, come se si sedesse su un trono che gli spetta in quanto Messia. E da questo trono propone un evento di speranza: la povera donna che nessuno nota. Gesù osserva il gesto e legge il cuore: la donna aveva due monetine di poco valore, poteva tenerne una per se stessa. Le mette entrambe. Consegna a Dio tutto di sé.
In tal modo, Gesù indica ai discepoli che non si erano accorti di questo evento, come bisogna rispondere a Dio. A questo proposito occorre fare una breve riflessione sul superfluo. Gesù dice che i ricchi gettavano nel tesoro molte monete d’oro, ma che erano solo parte del superfluo. Tralasciamo le persone avare, le persone insensibili, le persone che non vogliono condividere nulla dei propri beni, neppure di fronte ai veri bisognosi. Purtroppo ci sono. Pensiamo, invece, a chi ha un po’ di buona volontà e offre qualcosa ai poveri. Molto spesso l’aiuto che si dà è veramente poca cosa, rispetto alle possibilità che abbiamo. Raramente, aiutando qualcuno, rinunciamo a qualche cosa o semplifichiamo il nostro stile di vita. Una riflessione più attenta, dovrebbe condurci a una maggiore generosità. Se appena abbiamo dato qualcosa, ci sembra già di essere stati migliori della media e ci mettiamo il cuore in pace. Gesù però non è venuto a portare questo tipo di pace molliccia, ma la spada per pungere la nostra coscienza a stimolarci a un di più d’amore per restare vivi.

Oggi una delle gioie più grandi è vedere che ci sono persone che si donano totalmente nel servizio a Dio e agli uomini, senza riserve e con il sorriso sulle labbra e nel cuore. Speriamo di somigliare un poco a loro.

Buona domenica !

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