Tre piastrine militari ritrovate in Israele tornano in Italia: cerimonia ufficiale a Roma lunedì 28 aprile
Lunedì 28 aprile, alle ore 11.00, a Roma, presso il Museo Storico dei Granatieri, si terrà la cerimonia ufficiale di riconsegna di tre piastrine militari italiane ritrovate in Israele.
Ospiti dello Stato Maggiore dell’Esercito saranno due abruzzesi, protagonisti della ricerca storica: il ricercatore Walter De Berardinis e Francesca Martinelli, nipote di un Internato Militare Italiano. Saranno presenti anche il ricercatore israeliano Gan Erez Minelab, autore del ritrovamento, e la famiglia Calafiore, proveniente dalla Sicilia.
Walter De Berardinis e Francesca Martinelli, di Giulianova e Roseto degli Abruzzi (TE), durante un lavoro di ricerca sui prigionieri italiani della Seconda Guerra Mondiale, si sono imbattuti su Facebook in un post di Gan Erez Minelab di Tel Aviv, che esprimeva il desiderio di restituire le piastrine militari rinvenute con un metal detector “Minelab Equinox 800”.
Dopo aver visionato le immagini inviate da Israele, De Berardinis e Martinelli hanno intrapreso un accurato lavoro di verifica attraverso la consultazione di documenti militari e certificati storici presso archivi di Stato e comuni di nascita.
A Roma sarà presente la famiglia di uno dei tre militari: quella del bersagliere Paolo Calafiore, classe 1914, originario di Palazzolo Acreide e residente a Solarino, in provincia di Siracusa. Partito per l’Africa Settentrionale con l’8° Reggimento Bersaglieri, Calafiore fu fatto prigioniero dagli inglesi il 12 maggio 1943 a quota 141, presso Enfidaville (Tunisia), e successivamente internato in Palestina fino alla liberazione, avvenuta l’8 agosto 1946.
Le altre due piastrine appartengono a:
- Vincenzo Lepore, artigliere, classe 1923, nato a Conca della Campania (CE). Partito per l’Africa Settentrionale con l’80° Reggimento Artiglieria, fu catturato dagli inglesi durante la battaglia di Wadi Akarit il 7 aprile 1943 e internato anch’egli in Palestina, liberato il 19 gennaio 1947.
- Francesco Mirolli, di cui si conoscono pochi dettagli oltre al numero di matricola (223170) e alla sua detenzione in Palestina.
“Restituire queste tre piastrine – ha dichiarato il ricercatore israeliano – è stato per me un atto umano fin dall’inizio di questa incredibile scoperta. Grazie alla collaborazione dei volontari come Walter e Francesca e delle istituzioni italiane, sarò a Roma con i miei due figli per completare questa missione di memoria.”




