buongiorgioculturalibrisolo cose belle

“Il buon ladrone” è l’unica persona sicura di entrare in Paradiso

Il Buon Ladrone si chiamava Disma, e fu l’unico a ricevere, chiamiamolo in modo moderno, il ‘salta coda’ per il Paradiso: la certezza assoluta di entrarvi ‘oggi stesso’. Un dono inatteso, comunicatogli in punto di morte, dopo un solo sguardo, da Gesù Cristo in persona. Una vita trascorsa tra furti e ombre, e poi quell’istante di grazia che gli riversò l’Infinito dentro l’anima, per sempre.

Che cosa si può desiderare di più?

In questo breve ma intenso romanzo, Il Buon Ladrone (Edizioni Cantagalli), Andrea Mobiglia racconta la figura affascinante e misteriosa del ladrone redento – una delle tante perle nascoste nel Vangelo attraverso gli occhi dello stesso Disma (a proposito, chi ama queste riletture narrative non può perdere la serie Come and See di The Chosen).

Con una voce che mescola umiltà e stupore, il protagonista ripercorre la sua esistenza: gli incontri inconsapevoli con il Cristo, il dramma della Via Crucis (di straziante bellezza il capitolo dedicato a Simone di Cirene, che ho riletto con particolare commozione) e infine l’epilogo noto a tutti, ma qui rivissuto con una prospettiva inedita.

La scrittura di Mobiglia è lieve e profonda insieme, come un fiume che scorre senza sforzo verso il mare. E mentre accompagni Disma nel suo viaggio, ti accorgi che il messaggio più potente del libro non è solo la redenzione eccezionale di un uomo, ma la speranza universale che ne deriva: sì, la salvezza è possibile per tutti, anche senza quel ‘passaporto privilegiato’ verso il Cielo.

Una lettura che scalda il cuore e, forse, cambia per sempre il modo di guardare la misericordia divina.

E’ possibile acquistare il libro anche qui

Leggi anche

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *