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Centenario della morte di Suor Celestina Donati: l’eredità di amore e dedizione delle Calasanziane

Quest’Anno ricorre il centenario dalla morte di Suor Celestina Donati.

Sin da giovane manifestò una forte vocazione religiosa e, all’età di 41 anni, fondò a Firenze la Congregazione delle Figlie Povere di San Giuseppe Calasanzio, dette “Calasanziane”. La Congregazione si dedicava all’educazione cristiana delle bambine povere e, in seguito, anche dei figli dei carcerati. Madre Celestina, animata dal carisma di San Giuseppe Calasanzio, infuse nelle sue figlie lo spirito di povertà e di dedizione ai più bisognosi. Governò la Congregazione con saggezza, diffondendola in tutte le regioni d’Italia. Morì a Firenze nel 1925 e fu beatificata nel 2008.

A commemorare questo importante evento, sono state le Suore Calasanziane dell’Oasi Celestina Donati, che con la loro grande famiglia, hanno dedicato l’intera settimana scolastica al ricordo dell’opera di questa meravigliosa donna, Madre Celestina Donati.
Suor Celestina, nonostante appartenesse ad una famiglia benestante, dedicò la sua vita al servizio dei “poveri più poveri” e iniziò con l’aprire una scuola gratuita per le ragazze povere o non accompagnate: si era accorta infatti di quanto l’ignoranza le esponesse maggiormente allo sfruttamento e alla sottomissione di persone senza scrupoli. Così si vide affidare una bimba, che la mamma volle sottrarre alle continue violenze del papà. Sono così che nascono le “Figlie Povere di San Giuseppe Calasanzio”, o, più semplicemente, le “Calasanziane”, e sono proprio loro le Calasanziane, ossia le mamme, le sorelle a cui noi genitori affidiamo ogni giorno i nostri figli e le nostre figlie perché vengano educate, ed istruite in nome di un unico grande valore umano, l’amore.

Le classi della scuola dell’infanzia e della primaria hanno conosciuto la storia di Celestina Donati attraverso il racconto delle suore Calasanziane, che hanno fatto voto anche loro di dedicare la loro vita a chi ha bisogno, fino a che serve, sempre lì, devote e pazienti.
Le suore Calasanziane non sono semplicemente educatrici, maestre, suore, sono soprattutto mamme, sono soprattutto donne forti e coraggiose, che ogni giorno affrontano le difficoltà aprendo la porta di casa a chi lo chiede.
La loro scuola offre l’opportunità di entrare in una famiglia piena d’amore.

Noi genitori abbiamo partecipato ad una delle giornate di commemorazione e con l’occasione abbiamo visto i lavoretti fatti dai nostri figli e dalle nostre figlie. Dalle due classi di infanzia e dalle cinque classi della primaria abbiamo visto tra i vari lavoretti esposti disegni, mosaici, fotografie con tecniche particolari, fumetti con la storia di Celestina Donati: mentre giravo tra le classi c’erano gli alunni a spiegare proprio il loro lavoro raccontando della prima bambina ospitata da madre Celestina; è stato commovente pensare che oggi dopo 100 anni ci sono altre donne che come lei, in nome delle sue azioni, portano avanti un credo di valore umano e sociale che non dovrebbe rappresentare un’eccezione ma una costante comune.

Sono felice che i mei figli siano cresciuti in questo ambiente e che con l’esempio calasanziano hanno maturato un cuore aperto all’altro, non chiuso in un vuoto, freddo egoismo sociale.
Sono sempre grata a queste donne che da 13 anni mi aprono ogni mattina presto la porta di scuola con grandi sorrisi, facendomi sentire parte di una grande, preziosa famiglia.

Francesca Bardi

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