I Padri che ci guidano: Dante, Nembrini, Don Zeno, mio papà… e ognuno di noi!
Mentre voi cominciate a leggere questo mio editoriale, io sono in viaggio verso mio Padre, a Milano, per festeggiare con lui la festa del papà a pranzo per poi tornare, a Dio piacendo e sempre accompagnato dalla vostra lettura serale, a casa per cena per essere a mia volta festeggiato dai miei figli.
Buona festa del Papà a tutti!
Pochi giorni fa, ho avuto il privilegio di partecipare all’inaugurazione della mostra “Uomini siate e non pecore matte”, ispirata alla Divina commedia del nostro padre letterario Dante Alighieri, presso la suggestiva cornice di San Salvatore in Lauro a Roma (Chiostro San Salvatore in Lauro. Dal 12 marzo al 27 aprile. Ingresso libero dalle 10.00 alle 19.00 – consigliata prenotazione sul sito)
Un evento che non è stata solo un’esposizione d’arte, ma un vero e proprio viaggio nell’universo dantesco, reso ancor più vivido grazie alla guida di Franco Nembrini, uno dei più grandi dantisti contemporanei e curatore della mostra.
Nembrini, con la sua profonda conoscenza e la sua passione contagiosa, ha saputo trasportarci nel cuore della Divina Commedia, facendoci sentire non semplici spettatori, ma pellegrini in cammino accanto a Dante. E proprio a lui ho avuto l’onore di consegnare il mio libro, “Cento domande a Dante e cento risposte”, frutto di quattro anni di studio appassionato della sua trilogia sulla Commedia.
A lui che considero mio maestro, mio Padre dal punto di vista letterario:
«Tu se’ lo mio maestro e ’l mio autore; tu se’ solo colui da cu’ io tolsi lo bello stilo che m’ha fatto onore.»
Un lavoro che nasce dalla convinzione che Dante non sia solo un poeta del passato, ma un maestro capace di parlare all’uomo di ogni tempo, guidandoci nella comprensione di noi stessi e del mondo.
Ma ciò che rende questa mostra un’esperienza unica sono i quadri di Gabriele Dell’Otto, esposti per ogni cantica. Le sue opere non sono semplici illustrazioni: sono porte che ci permettono di entrare nella carne viva dell’opera dantesca. Attraverso i suoi colori e le sue forme, Dell’Otto riesce a farci vedere ciò che Dante descrive in terzine, trasformando le parole in immagini che restano impresse nell’anima. È come se, finalmente, avessimo la possibilità di guardare attraverso gli occhi del poeta, di vivere le sue visioni in tutta la loro potenza emotiva e simbolica.
Nella mia vita ho avuto la grazia di incontrare più di un padre. Se Dante è il mio padre letterario e Nembrini il maestro che me lo ha fatto riscoprire, un’altra figura paterna che merita di essere ricordata è Don Zeno Saltini. Come Dante sognava un’umanità rinnovata dalla giustizia e dalla carità, così Don Zeno ha dato vita a una comunità in cui la fraternità è legge. Non a caso, anche lui vedeva nella Divina Commedia una guida per l’anima e per la società, un cammino di redenzione che passa per la conversione del cuore e delle opere.
E proprio di questo rapporto tra Don Zeno e Dante parleremo con Francesco di Nomadelfia (un altro mio Padre spirituale) nel nostro incontro a Radio Mater, il prossimo Martedì 25 Marzo (DanteDì- Annunciazione) dove avrò il piacere anche di avere come ospite Jessica Barcella di Cento Canti, il gruppo che, insieme a Nembrini, organizza e promuove eventi dedicati a Dante. Sarà un’occasione per approfondire non solo la mostra, ma anche il significato profondo della Commedia e il suo messaggio per l’uomo contemporaneo. Interverrà anche Maria Sole Bionaz, dantista, professoressa di Letteratura Italiana e curatrice del nostro libro “Cento domande a Dante e Cento risposte”.
Infine presenterò il mio libro a Nomadelfia, accompagnato da una recita teatrale ideata dal geniale mio co-autore Paolo Velonà che darà vita alle parole di Dante e alle domande che abbiamo cercato di rivolgergli. Per chi volesse saperne di più, troverete tante informazioni e approfondimenti sul mio blog e qui su ilcentuplo.
Questa mostra, così come gli eventi che la accompagnano, è un invito a non essere “pecore matte”, ma uomini e donne che cercano, si interrogano, e si lasciano guidare dalla luce della poesia e dell’arte. Perché, come ci ricorda Dante, il viaggio più importante è quello che ci porta a scoprire chi siamo e qual è il nostro posto nel mondo.
Vi aspetto, dunque, a San Salvatore in Lauro, a Radio Mater, e a Nomadelfia. Perché Dante non è solo un poeta da studiare, ma un compagno di viaggio da incontrare, ascoltare e vivere ed anche il Padre letterario di tanti di noi.
